Cosa porta una persona ad adottare un cane? Spesso la scelta ricade su cuccioli adorabili o cani adulti belli esteticamente. Cani che sembrano usciti fuori da cartoline. In pochi optano per pelosi anziani o con handicap oppure semplicemente perché non sono belli come gli altri e possono avere le gambe corte e storte ed essere fisicamente disarmonici.
Insomma, è sempre triste pensare che un cane perché “brutto” non abbia possibilità di trovare una famiglia. E’ triste pensare che queste piccole creature siano considerate da un punto di vista estetico e quindi materialistico e che le persone non si soffermano a guardarle negli occhi e a sentire il loro essere che ha bisogno solo di dare affetto.
Si tratta di una storia comune a molti esemplari, racconti e vissuti che si ripetono. Cani randagi, anziani o brutti, scartati, cacciati e tenuti a distanza.
E’ quanto ha vissuto un esemplare chiamato Solovino (“venuto da solo” in spagnolo) che ha vissuto tutta la sua vita per le strade di Los Angeles. Una vita da randagio, di stenti e di sopravvivenza. Condizioni estreme alle quali un cane anziano purtroppo non può far fronte. E così, Solovino arrivato a 11 anni non ha avuto scelta e si è abbandonato, accucciandosi davanti al portico di una casa, aspettando che qualcuno lo notasse e si prendesse finalmente cura di lui. Così è stato. La proprietaria dell’abitazione si è messa in contatto con un’associazione locale, la Rocket Dog Rescue, che si è subito prodigata per recuperare quel tenero randagio. Per un anno e mezzo, Solovino ha vissuto in una pensione per cani e nessuno avrebbe mai pensato che un giorno poteva trovare una famiglia. A volte, la vita riserva un lieto fine e per Solovino la favola è arrivata ad oltre 12 anni.
La fotografia di Solovino è stata vista per caso da duna donna, Carol Messina che si è commossa e sentita coinvolta nel destino di quel cane: “Appena ho visto il suo muso, ho sentito che volevo dargli tanto amore. Quando ho poi letto il suo nome, l’ho subito associato a quello del mio gatto che si chiama Solo. A quel punto ho capito che era destino che c’incontrassimo”, ha raccontato la donna, aggiungendo che dopo aver conosciuto personalmente Solovino, per lei non importava più nulla.
La tristezza di quel dolce essere l’aveva totalmente conquistata e per Carol la cosa più importante era donare felicità a quel cane.
Quando Solovino è arrivato nella sua nuova casa era terrorizzato e molto timido. Dopo aver passato una vita per strada, non sapeva cosa significasse vivere al sicuro, protetto e circondato dagli affetti e le attenzioni.
Non si fidava ed era come incredulo ha ammesso la donna: “Ha tenuto la coda tra le gambe per mesi. Andava d’accordo con gli altri animali ma aveva paura delle persone come se per anni si fosse dovuto difendere da loro”.
Solovino era sordo e aveva diverse problemi coni denti. Queste condizioni provocano uno stato di ansia continua. Quando Carol ha deciso di sottoporlo ad un’operazione, la vita di Solovino è cambiata. Il cane è diventato più socievole e ha stretto amicizia con l’altro cane di casa di nome Bailey. Adesso sembra che stia sempre sorridendo in casa. Per calmare l’ansia provocata dalla sordità, Solovino non viene mai lasciato solo e quando passa da una stanza all’altra, Carol accende subito la luce in modo che il cane possa orientarsi un minimo e si rassicuri.
“Ha molti problemi di salute, ma ora è felice di vivere e si sta godendo ogni momento”, sottolinea Carol che si sta dimostrando ogni giorno una padrona estremamente amorevole al punto di pensare di trasferirsi per trovare una casa senza scale più adatta a Solovino.
“Sono molto contenta dei suoi progressi. Lui rappresenta la cosa migliore che abbia mai fatto in vita mia e mi sta dando l’ispirazione per occuparmi ancora in futuro di cani anziani”, ha concluso la donna.
Come molte altre persone, Carol ha scoperto cosa significa aiutare un cane anziano e soprattutto quello che loro sanno dare in cambio.
C.D.
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