Il nuovo film prodotto da Joaquin Phoenix: la storia di Gunda porta un altro sguardo sugli animali
La settima arte è poesia, emozioni, fantasia e sentimenti. Oltre allo svago e agli straordinari effetti speciali che la tecnologia ha consentito di esprimere in un universo estetico di retorica, l’arte invita sempre il pubblico a una catarsi, a una purificazione. Un viaggio con il quale condividere un’esperienza.
La poesia di “Gunda” è un inno alla vita. Il regista russo, Victor Kossakovsky ha voluto girare il documentario in bianco e nero, nessuna musica, un film muto con unicamente i suoni dell’ambiente per introdurre lo spettatore nella dimensione di una vita che scorre in cui il tempo è sospeso, invitandolo a entrare in un mondo delicato, in un piccolo microcosmo di interazioni e di relazioni.
Il film documentario è stato presentato nell’ambito del Film Festival di Berlino. Un progetto nato e realizzato da Victor Kossakovsky il quale solo in un secondo tempo ha interpellato l’attore premio oscar Joaquin Phoenix, in prima fila per i diritti degli animali. Sono stati i collaboratori di Kossakovsky ha suggerirgli di mettersi in contatto con Phoenix: “Dice esattamente quello che dici sempre tu fagli vedere il film!”. Quando Phoenix ha visto il documentario, “la sua reazione è stata incredibile”, spiega il regista. L’impegno di Phoenix come produttore esecutivo è stato quello di garantire al film la massima copertura mediatica e la massima diffusione.
La critica è stata conquistata dal film, definito “ipnotico e potente”.
Gunda: conosci gli animali e conoscerai te stesso
A differenza di molti film documentari, Kossakovsky non ha voluto denunciare la violenza e la crudeltà del sistema di cui sono vittime gli animali.
“La gente non vuole guardare polli, maiali e mucche, ecco perché mi sono detto, No no, farò quello che non vuoi vedere”.
Nessun shock emotivo come macellazione o sangue. Un documentario di 90 minuti nel quale trapela la verità di una madre e delle sue attenzione per i suoi cuccioli, la vita di una famiglia all’interno di una fattoria, le loro interazioni anche con gli altri animali quali polli e mucche. La magia del delicato e sensibile equilibrio che s’instaura tra le specie e i loro sentimenti.
Chi è Gunda
Gunda è la scrofa protagonista del film documentario girato in una fattoria in Norvegia. Quando con la troupe il regista arrivò nella fattoria, riconobbe subito l’esemplare che era perfetto per il suo ruolo. “Abbiamo Meryl Streep. Questa è quella giusta, ha un’espressione così potente. L’abbiamo trovata” ha raccontato il regista a Indiwire.
Per diversi mesi, la troupe ha seguito la sua vita con i suoi cuccioli all’interno della fattoria. Dal trailer è possibile assaporare le immagini poetiche di un quotidiano fatto di emozioni e di vita. Una vita che non viene mai vista perché questi animali rientrano nella categoria degli animali da reddito.
L’intento è quello di far capire come imparando a conoscere quegli animali considerati cibo una persona smette di considerarli tali e di conseguenza di mangiarli.
“Gli esseri umani non dovrebbero mangiare gli animali”, ha dichiarato Kossakovsky, diventato vegetariano da bambino dopo aver fatto amicizia con un maiale nella fattoria di famiglia che è stato poi ucciso per Natale.
Secondo le indiscrezioni, al termine delle riprese, oltre la metà del team ha deciso di non mangiare più carne.
Il trailer:
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C.D.
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