Guida per le strade di Milano con un serpente nel cruscotto: episodio assurdo

Guida per le strade di Milano con un serpente nel cruscotto: episodio assurdo

A Milano si è verificato un episodio alquanto particolare: una donna si è trovata a guidare il motorino per l’intero tragitto dal lavoro a casa con un serpente nel cruscotto.

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Una donna ha guidato con una biscia nel cruscotto della moto (Screenshot Foto di Benjamin Balazs da Pixabay – amoreaquattrozampe.it)

Quando si guida un qualsiasi veicolo, che sia una moto, un’automobile o anche solo un monopattino elettrico, occorre prestare la massima attenzione e cercare di non distrarsi per nessun motivo. Mettere in pratica questa indicazione importantissima sarà però certo estremamente difficile quando davanti a sé si ha un serpente. Così è accaduto a una donna che, a Milano nei giorni scorsi, si è trovata a percorrere l’intero tragitto dal lavoro a casa con un rettile che aveva trovato rifugio nel cruscotto del suo motorino.

Il serpente non esce dal cruscotto: una donna guida per le strade di Milano con il rettile sul motorino

A raccontare la disavventura avvenuta in Via Ripamonti a Milano è stato il padre della donna che ha guidato con il serpente nel motorino, in un’intervista rilasciata a un quotidiano locale.

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Esemplare di biscia in strada (Screenshot Foto di Markéta Klimešová da Pixabay – amoreaquattrozampe.it)

Stando ai fatti raccontati, Monica Marini, una donna di 39 anni, l’altro giorno è uscita dall’ufficio in via Pampuri, una traversa di via Ripamonti, ed è salita sul motorino per fare ritorno a casa. Pochi minuti dopo la partenza, proprio in prossimità dell’acceleratore del motorino, la donna ha visto fuoriuscire dal cruscotto del veicolo la testa di un serpente. Mantenendo la calma, Monica Marini si è fermata al lato della strada e ha provato a far uscire il rettile. Così racconta il padre di lei, Andrea Marini, nell’intervista: «Ha provato a farlo uscire di lì battendo qualche colpo sul cruscotto, ma lui invece che scappare ci rientrava. Dopo un po’ mia figlia si è stufata e ha deciso che, serpente o no, sarebbe rientrata a casa. Si è rimessa alla guida e ha percorso mezza Milano fino a casa, nel quartiere Simonetta. Nel viaggio, ogni tanto la testa del serpente usciva dal nascondiglio ma lei non faceva che dare una botta al cruscotto e lui vi scompariva di nuovo dentro».

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Esemplare di rettile, biscia dal collare (Screenshot Foto di mario da Pixabay – amoreaquattrozampe.it)

Non riuscendo quindi a far allontanare il serpente, la donna è salita in sella al motorino ed è ripartita. Lungo il tragitto ha cercato di mantenere la calma, nonché il controllo del mezzo, assicurandosi che il rettile non uscisse dal nascondiglio: ogni volta, infatti, che vedeva la testa del serpente, dava un colpo al cruscotto in modo che l’animale, spaventandosi, rientrasse.

 

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Un post condiviso da ENPA Milano (@enpa_milano)

Arrivata incolume a casa, la donna ha lasciato il veicolo parcheggiato vicino all’abitazione con il cruscotto aperto, sperando che il serpente uscisse da solo. E così infatti è stato. La mattina dopo, del rettile non c’era più traccia. Così conclude il padre nell’intervista: «Nella nostra casa in Valtellina incontrare questi serpentini non è infrequente, dal muso poco affusolato e gli occhi rotondi, secondo me era un biacco non velenoso».

A confermare che non si trattava di un serpente velenoso è stato il coordinatore della sede milanese dell’Ente nazionale per la protezione degli animali (noto con l’acronimo di Enpa), che ha dichiarato: «Effettivamente, dalla foto sembrerebbe proprio un biacco. Si tratta di un animale autoctono e non velenoso piuttosto comune in Lombardia». Il dott. Di Bonaventura ha spiegato come allontanare un serpente quando entra in un’abitazione e ha ricordato che quando si trova un rettile all’interno del motore di un veicolo non bisognerebbe «mai mettere in moto il mezzo, sia perché potrebbe provocare danni al veicolo, sia perché potrebbe uccidere l’animale. Bisogna invece contattare l’Enpa (al numero di telefono 02 97064220) o i Vigli del fuoco per intervenire e recuperare l’animale, anche perché bisogna verificare se si tratta di una specie autoctona o esotica».

Il coordinatore dell’Enpa ha inoltre ricordato come nella città di Milano «i serpenti velenosi come le vipere sono estremamente rari, mentre sono più frequenti in zone boschive o nei pressi di parchi. L’ultima segnalazione telefonica che ci è pervenuta, comunque, risale a qualche anno fa».

Proprio a seguito di questo episodio, sul profilo Instagram dell’Enpa (account social @enpa_ milano), è stato condiviso un post per spiegare le differenze tra le specie di serpenti, tra quelle velenose come le vipere e quelle innocue come le bisce o il biacco. Entrambe sono specie molto diffuse in Italia, non solo nelle zone boschive o in campagna ma anche in città. Gli esemplari presenti nei centri abitati sono del tutto innocui sia per le persone che per gli animali.

Le tre specie si differenziano per diversi aspetti, in particolare per gli occhi e per le dimensioni. Mentre il biacco ha una lunghezza compresa tra un metro fino a quasi due metri, la vipera è lunga non più di ottanta centimetri. Il biacco attacca solo per difesa, ma nella maggior parte dei casi si allontana quando si trova a contattato con l’essere umano; può avere una colorazione nera e gialla ma anche nera, grigia e marrone. La biscia d’acqua (nome comune per indicare la natrice) si muove in prossimità dei corsi d’acqua e può raggiungere una lunghezza di oltre due metri; di colore grigio verde o nero con una sorta di collare disegnato sulla nuca, la biscia ha una pupilla di forma tonda molto differente dalla sottile pupilla delle vipere. Anche le bisce, come il biacco, hanno un atteggiamento poco offensivo. (di Elisabetta Guglielmi)

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