Guggenheim fa retromarcia: nessuna opera con animali alla mostra sull’arte contemporanea cinese

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By lotta75

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Aveva sollevato l’indignazione e un’ondata di proteste l’opera intitolata “Dogs That Cannot Touch Each Other”, di due artisti cinesi, Sun Yuan e Peng Yu, una video installazione sul tema dei combattimenti tra cani, che doveva essere esposta all’interno della mostra sull’arte cinese dal 1989 al 2003, Art and China After 1989, che aprirà i battenti il 6 ottobre al Museo Guggenheim di New York.

Il percorso espositivo accoglie circa 150 opere di artisti cinesi contemporanei e oltre al video discusso, vi erano anche altre installazioni concettuali che prevedevano l’utilizzo di animali, tra cui un altro video con un atto sessuale tra un cinghiale e un maiale, i due animali marchiati con lettere dell’alfabeto cinese e romano per illustrare il contrasto tra diversi sistemi di scrittura e la natura selvaggia degli animali e una scultura con animali vivi.

Inizialmente la direzione del museo aveva sostenuto la linea del curatore della mostra e in un comunicato pubblicato sul sito del Museo aveva sottolineato i motivi per cui avrebbe mantenuto l’opero nel percorso espositivo. Tuttavia, a distanza di una settimana, sotto la pressione degli animalisti, il Guggenheim ha dovuto cedere e fare retromarcia: “Preoccupato per la sicurezza dello staff, dei visitatori e degli artisti che hanno partecipato alla rassegna”, ha scritto il Guggenheim spiegando che i due video con animali vivi e la scultura con rettili vivi che divorano insetti, saranno rimossi dal percorso espositivo.

“La libertà di espressione è sempre stata e sempre sarà uno dei valori centrali del nostro museo”, ha però tenuto a sottolineare la struttura, cercando di far valere il significato del messaggio artistico che si distingue dallo spettacolo d’intrattenimento. Infatti, l’arte è un veicolo d’espressione accompagnato da un messaggio con il quale l’artista invita a far riflettere lo spettatore, denuncia o illustra e reinterpreta con la sua soggettività un dato.

Quello che hanno lamentato gli animalisti sono il maltrattamento degli animali vivi sottoposti allo stress dei visitatori e l’esposizione dei combattimenti tra cani che potrebbe indurre a promuoverli.

C.D.

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