In Grecia arriva una giornata storica: vietata per legge la macellazione dei cavalli. Un aspetto che si collega a quello dei cani e gatti.
In italia arriva un po’ in ritardo, ma poco importa. L’importante è che dal 29 luglio 2020 la Grecia ha vietato, per le legge, la macellazione dei cavalli. Una proposta, accettata, che viaggia sullo stesso binario di quella attuata per cani e gatti in passato. Di conseguenza sarà vietato l’uso nella produzione di carne, pellame, medicinali e prodotti vari.
Un divieto al quale non ci si può dire “ignoranti”, soprattutto se in futuro metteremo piede in terra ellenica. Infatti, tale divieto è stato inserito in un emendamento alla legge del 2012 a tutela dei cani e dei gatti contenuto nella legge 4711 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale greca il 29 luglio 2020.
Nell’articolo 17 si legge forte e chiaro che: “È vietato l’allevamento e l’utilizzo di animali per i combattimenti e per le attività correlate. È vietato altresì allevare e utilizzare cani, gatti e cavalli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o per la fabbricazione di medicinali o altre sostanze”
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A volte, dietro queste importanti giornate storiche, ci sono dei veri e proprio processi. Più che processi sono delle lunghe battaglie. Come quella portata avanti, per il caso in questione, dalle due seguenti associazioni: Hellenic Animal Welfare Federation e Ippothesis.
Entrambe, nel contesto dell’emergenza COVID-19 e degli scandali della carne equina con i relativi pericoli per la salute umana, sono riuscite, prima a fare pressione sul ministro dell’agricoltura, e poi a ottenere il favore del parlamento ellenico. Una doppia giornata storica dato che il cavallo, nella storia della Grecia, è l’animale che più ha accompagnato l’evoluzione umana. Fianco al fianco: non a caso a Troia, l’animale che portò in trionfo i greci, fu proprio il cavallo.
In Grecia non era presente molti mattatoio fino all’entrata in vigore di questa legge. Tuttavia si era registrato un aumento di macelli illegali. Ora, l’ultimo passo da compiere, sarà quello di allinearsi alle normative europee sull’anagrafe.
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A commento della giornata storica è arrivata anche la voce di Sonny Richichi, presidente IHP (Italian Horse Protection Onlus). Quest’ultimo si è detto fiducioso di poter apportare un simile cambiamento anche in Italia: “Sono molto contento per la Grecia. Un risultato che spero si potrà realizzare presto anche in Italia. Una nazione che, però, continua a consumare una grossa quantità di carne di cavallo, fattore alimentato da falsi miti e tradizioni becere”. Poi, in conclusione, sottolinea il cammino arduo da compiere: “Queste inutili tradizioni fanno sì che l’Italia si collochi al primo posto in Europa per macellazione di carne equina. Il nostro cammino sarà molto più arduo, visti gli enormi interessi in gioco, ma siamo fortemente determinati”.
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