Gravissimo il bilancio dell’incendio che si è sviluppato ieri nel frusinate, divorando i Monti Ernici a Vico nel Lazio. Gli animali sono ancora una volta i più colpiti. Infatti, al momento si parla di un cavallo abbattuto per gravi ustioni e altri animali dispersi. Le fiamme hanno colpito in modo particolare il Monna e stanno minacciando il Rotonaria. Grande la preoccupazione per il bestiame, che rischia di essere avvolto dalle fiamme. Sul posto sono da giorni al lavoro i vigili del Fuoco, protezione civile, altri volontari e i ragazzi richiedenti asilo dell’associazione Integra Onlus. Non è infatti il primo focolaio che si sviluppa.
Il sindaco di Vico nel Lazio, Claudio Guerriero, si è speso personalmente sul posto, dando il suo contributo allo spegnimento degli incendi. E’ stato il primo cittadino a spiegare le fiamme hanno decimato diverse mandrie. Il bilancio di mucche e cavalli uccisi e dispersi è assolutamente provvisorio, purtroppo. Nella giornata di ieri un allevatore, a ridosso del fontanile dell’Olmo, ha trovato un cavallo gravemente ustionato. Ha dovuto avvertire il veterinario della Asl, che ha dato disposizione di abbatterlo. Inoltre, si cerca ovunque il bestiame disperso, con la speranza di ritrovarlo vivo.
Nei giorni scorsi, la LAV ha denunciato ai presidenti delle Regioni italiane il numero incalcolabile di animali rimasti vittime di roghi. Nelle missive si chiede il rispetto dell’articolo 19 della Legge sulla caccia. In esso di parla della piena facoltà per i governatori di annullare l’apertura della stagione della caccia. Un provvedimento che, alla luce dei disastri vissute nelle ultime settimane, la LAV ritiene indispensabile per non porre in una situazione di estremo disagio varie specie di fauna selvatica. “Particolari situazioni climatiche ambientali, malattie od altri fattori di eccezionalità renderebbero possibile vietare alle doppiette di sparare – fa sapere Massimo Vitturi, responsabile dell’Area Animali Selvatici della Lav – ed anche la situazione legata agli incendi è compresa in questo novero”.
In particolare si è parlato molto dei roghi sul Parco del Vesuvio ed in diverse zone di Roma, oltre che della Calabria e della Toscana. Ma il fuoco si è propagato anche altrove nella nostra Penisola. Ci sono infine anche casi più isolati, nei quali però gli animali finiscono comunque col pagare il prezzo più alto.
GM
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