Si torna a parlare della povera Nerina, la cagnolina che è stata massacrata a Vittoria, provincia di Ragusa, da un migrante algerino, che l’ha seviziata con un tubo di ferro nell’ano, poi le ha tolto la vita. Il migrante non sarebbe regolare in Italia. Qualche giorno fa, era arrivata una nuova denuncia di Noita, Nucleo operativo italiano tutela animali, e Pae, Partito animalista europeo.
Si legge nella loro nota: “Individuato l’uomo che ha ucciso brutalmente, senza necessità e per crudeltà la randagina Nerina. E’ un clandestino socialmente pericoloso e senza identità. Anche se il fatto non è recente in queste ore ci è stato recapitato il video inedito della telecamera a circuito chiuso che mostra l’intera dinamica dell’uccisione di Nerina. In più i cittadini sono preoccupati perché continua a molestare i randagi”.
Spiegano i presidenti del Partito Animalista Europeo e del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, Stefano Fuccelli ed Enrico Rizzi: “La legge 129/2011 prevede l’espulsione immediata dall’Italia o l’accompagnamento all’interno di un CIE (centro di identificazione ed espulsione) e comunque non sarebbe potuto e dovuto circolare liberamente. Se le Istituzioni avessero rispettato la legge, oggi Nerina sarebbe ancora in vita”.
Nerina era molto amata a Vittoria, tant’è che aveva trovato ospitalità presso un distributore di benzina. Qui era accudita amorevolmente da alcuni volontari. I fatti risalgono a novembre scorso, ma il migrante algerino è ancora libero e il timore è che colpisca ancora. Le riprese non lasciano spazio alle interpretazioni: il migrante arriva in bicicletta e la socievole Nerina gli va incontro, inconsapevole dell’accaduto.
Gli animalisti attaccano: “Se la Polizia non lo espelle prima ci penseremo noi a far rispettare la legge. I cittadini sono esasperati, dopo la visione del video la tensione è altissima. La Polizia è stata informata”. Nei giorni scorsi, a Vittoria si è svolto un sit-in davanti a una casa occupata abusivamente, dove pare viva il migrante algerino coinvolto nella drammatica vicenda.
Dalla stessa cittadina, lo scorso anno, arrivava un altro bruttissimo episodio. Una cagnolina randagia, conosciuta dai residenti di un quartiere che l’accudivano, è stata ritrovata con il muso legato con il nastro adesivo. Nonostante la randagia sia stata con il muso legato con il nastro adesivo per pochi giorni, è stato sufficiente a provocare sul muso una brutta infezione. La cagnolina è stata ricoverata presso un ambulatorio veterinario, sotto trattamento antibiotico ed antidolorifico.
GM
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