Gli animali visti dallo spazio, un’importante esperimento che coinvolge varie specie dell’universo animale. La tecnologia va di pari passo con il progresso
Che rapporto hanno gli animali con lo spazio? E’ possibile farli diventare protagonisti di quel mondo ritenuto così distante? Per trovare la risposta ci viene in aiuto un progetto denominato “Icarus” ideato da Martin Wikelski il direttore del dipartimento Ornitologia della Max Plank Gesellschaft e autore di una ricerca che si è estesa tra la Russia, la Germania e la Iss la Stazione spaziale internazionale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
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Innanzitutto è bene sottolineare che grazie al progetto citato, potranno essere visti e analizzati gli spostamenti degli animali. Questo è possibile per merito di alcuni trasmettitori collocati su animali appartenenti a varie specie e utilizzabili mediante l’energia solare. Gli oggetti menzionati hanno il vantaggio di poter essere impiantati su insetti ma anche sul dorso di uccelli, tartarughe marine e pipistrelli. Oltre a ciò, presentano il beneficio di essere molto economici e di poter essere impiegati da ricercatori sparsi in tutto il mondo. Come avviene tutto questo? I dati raccolti degli animali vengono registrati sulla memoria del computer e trasmessi poi nello Spazio.
I sensori hanno la straordinaria capacità di conoscere i movimenti degli animali, come ad esempio le migrazioni degli uccelli, ottenendo bellissime scoperte anche mediante le temperature esterne e interne degli animali analizzati. In particolare, per concetto di temperatura esterna prendiamo come riferimento le zone attraversate dai volatili mentre come temperatura interna quella percepita dalla pelle delle anatre (animale preso come esempio). Tramite tali particolari, potranno essere individuati i cambiamenti climatici, l’alternasi delle stagioni che potranno influenzare o meno le rotte migratorie dei volatili. Al riguardo, il professore universitario di Yale, di ecologia e biologia evolutiva ha affermato: “Avremo l’occasione di scoprire nuovi percorsi migratori e peculiarità di atteggiamenti che non avremmo mai pensato di scovare“. Lo scienziato però sottolinea come grazie ad Icarus si potrà scoprire se gli animali siano in grado di avvertire i terremoti.
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Al momento, non ci sono prove evidenti che ne confermano la veridicità ma il dispositivo può dare una vera svolta. Gli animali capaci di ciò, ad esempio, sono le mucche che vivono in prossimità dell’Etna. Le mucche sono in grado di accorgersi di qualcosa a causa di un tipo di odore errato o in alternativa spostamenti nelle aree del bosco per la presenza di elettricità statica nell’aria.
Nello stato attuale, l’argomento si presenta solo come un’ipotesi ma conferme o smentite potranno giungere dallo Spazio. Questo non è l’unico scopo da raggiungere perché ad esso se ne affianca un altro. Quest’ultimo riguarda il fatto di rendere pubbliche, consultabili tramite smartphone le informazioni raccolte.
Un bel passo in avanti per gli studi sugli animali che uniscono i progressi della tecnologia con l’importanza delle scoperte condotte sulle diverse specie esistenti nel mondo. Ci auguriamo che possa essere il primo di una serie di importanti scoperte per il mondo degli animali.
Benedicta Felice
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