L’uomo è una specie animale a tutti gli effetti e nell’arco dell’evoluzione ha fatto prevalere una visione antropocentrica che lo ha portato ad una posizione di supremazia sulle altre specie. Tuttavia, negli ultimi anni, gli studi comportamentisti ed etologici, sostenuti anche da ricerche della sfera neurologica, hanno fatto emergere nuove realtà sul regno animali. Si è così arrivati a far riconoscere gli animali “esseri senzienti”, ovvero che provano sentimenti come gli umani, come amore, dolore o sofferenza tutelandoli da un punto di vista del benessere, dallo sfruttamento e dalla crudeltà. Al contempo, sta sempre più prevalendo un’ulteriore tesi, quella del riconoscimento degli animali come “esseri coscienti”, che hanno quindi consapevolezza di sé e di quello che accade, come recentemente riscontrato nei cavalli.
Tra le varie domande che rientrano in questo ambito, forse quella che affascina è saper se gli animali piangono e versano le lacrime come gli umani.
Alcuni esperti sono del parere che gli animali non avrebbero una predisposizione neuroanatomica e le facoltà mentali che permettono di dare alle lacrime un significato connotato alle emozioni. Per molti neurologici il sistema lacrimale degli animali è legato ad un processo di lubrificazione dell’occhio, un riflesso esterno per pulire gli occhi. Ma non si tratta di una lacrimazione emotiva.
Tuttavia, è stato dimostrato ed è ormai un dato di fatto che gli animali hanno espressioni di tristezza o di gioia. Ovvero vivono le emozioni come le persone. Tutto risiede nel capire il loro linguaggio e la loro comunicazione.
Altri studiosi non sono convinti del fatto che le lacrime emotive appartengono solo alla specie umana. E’ quanto sostiene il professore di biologia evolutiva, Marc Bekoff, dell’università del Colorado, cofondatore con Jane Goodall della fondazione Ethologists for the Ethical Treatment of Animals. Secondo gli studi e le osservazioni condotte da Bekoff ci sono animali come gli elefanti o i gorilla che piangono quando sono tristi.
La tesi è stata sostenuta da diversi fatti, tra cui un caso davvero straordinario registrato nel 2013 nella riserva di Rongchengen, in Cina, alcuni guardiani hanno dichiarato di aver visto un cucciolo di elefante piangere per almeno cinque ore dopo essere stato rigettato dalla madre.
“Se non abbiamo ancora dati e prove scientifiche certe sul fatto che gli animali non piangono per emozioni, non possiamo neanche negare il contrario e respingere questa possibilità. Dobbiamo approfondire gli studi”, ha sostenuto Bekoff.
Secondo diverse ricerche è stato confermato che alcuni animali piangono versando le lacrime. Tra queste specie, gli elefanti piangono con le lacrime quando intuiscono un pericolo, come le foche o i delfini quando si rendono conto che stanno per morire. Anche se per molti studiosi si tratta semplicemente di riflessi incondizionati per proteggere gli occhi dall’acqua salata.
Il lutto degli animali indica che provano profonde emozioni
Bekoff in un approfondimento ha tenuto a ricordare che “il lutto espresso dagli animali indica chiaramente che sono socialmente consapevoli di ciò che accade e che provano profonde emozioni quando perdono un amico o un membro della famiglia”: “E’ ovvio che gli umani non sono gli unici animali che hanno capacità cognitive ed emotive riguardo alla perdita degli altri”, ha pertanto tenuto a sottolineare lo studioso.
Molte le testimonianza condivise in rete negli ultimi anni alle quali di sicuro l’essere umano non può di certo restare indifferente. Come nel caso eclatante verificatosi dopo il sisma che ha colpito Amatrice: le immagini del cocker Flash che durante la celebrazione dei funerali di 35 vittime, è sempre rimasto al fianco della bara del padrone, Andrea Cossu. Non solo cani, ma anche altri animali appartenenti a specie diverse come il cavallo bianco che ha commosso il mondo intero quando, partecipando al funerale del padrone, ad un certo momento si è strusciato sulla sua bara. Immagini commuoventi e tanto più strazianti quando si tratta di un dolore provocato non dalla ciclo della vita, ma ad esempio da gesti umani. L’ultimo bacio tra due oche separate per essere mandate entrambi al macello è forse una delle testimonianze più belle e tenere di un amore innocente. La sua bellezza forse risiede in quei sentimenti inconsapevoli che appartengono alla vita e che l’uomo cerca sempre di razionalizzare per uno sfruttamento individuale.
C.D.
Ecco alcune testimonianze
Koko il gorilla
elefanti perde un amico
Coppia di oche