Sfortunatamente sembra essere arrivato anche in Italia il tanto temuto Coronavirus e proprio per questo motivo c’è bisogno di trasparenza e chiarezza soprattutto per quanto riguarda gli animali domestici.
Ecco perché le autorità sanitarie Italiane hanno emanato un vademecum per avvisare tutte le persone e per fronteggiare l’emergenza e il panico che scaturisce da questa bruttissima nuova malattia.
L’istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani e il ministero della Salute e l’ Istituto superiore della sanità hanno diramato un comunicato per cercare di calmare la psicosi che aleggia in questo drammatico periodo storico, cercando di far chiarezza su alcuni punti fondamentali. Uno di questi punti sono gli Animali domestici.
Il corona virus NON può essere trasmesso dagli animali domestici.
Le notizie diffuse precedentemente avvertivano tutte le persone di fare particolarmente attenzione agli animali, ma questo non significa assolutamente che siano loro a diffondere la malattia, secondo l’Organizzazione mondiale per la sanità non esiste alcuna prova a sostegno del fatto che il coronavirus possa essere diffuso dagli animali domestici pertanto è inutile creare allarmismo.
Ovviamente è sempre buona norma tenere il più puliti possibile gli animali e lavarsi molto frequentemente le mani sopratutto quando si è a contatto con loro. L’organizzazione ha infatti voluto precisare questa cosa per evitare la diffusione di notizie false che potrebbero portare anche all’abbandono di centinaia di questi animali.
Secondo il ministero della salute quindi non vi sarebbe alcuna prova scientifica a dimostrazione del fatto che gli animali da compagnia come cani o gatti che hanno contratto il coronavirus possano trasmettere il virus all’essere umano.
Gli altri punti del vademecum riguardanti gli animali affrontano poi le tematiche delle importazioni di animali vivi o di prodotti di origine animale e sulla possibilità di contrarre l’infezione da animali selvatici come nel caso della SARS o della MERS.
L’organizzazione mondiale della sanità ha spiegato di voler prevenire qualsiasi atto di crudeltà nei confronti degli animali, come è già successo a causa della disinformazione in Cina dove subito dopo il contagio, le persone vivevano un clima di nevrosi tale da portare moltissime persone ad abbandonare gli animali al proprio destino per paura del contagio.
Secondo gli scienziati quindi, attualmente non esistono prove che il cane o il gatto possano infettare le persone con il coronavirus.
L.L.
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