Questa la sentenza contro due uomini per le pessime condizioni nelle quali versava il cane del quale avrebbero dovuto prendersi cura
I nostri amici animali, ci regalano affetto, sono l’allegria delle giornate nelle quali sembra che le cose vadano per il verso sbagliato, ma soprattutto sono fedeli compagni.
Guardando i loro occhi colmi di amore, non possiamo che sentirci grati per il dono di averli nelle nostre vite.
Per ricambiarli delle gioie che ci regalano, dobbiamo semplicemente prenderci cura di loro, e questo non è affatto nulla in confronto a quello che ci donano.
Purtroppo, però non sempre è così, e ci ritroviamo a sentire storie da far accapponare la pelle. Per fortuna, la legge è dalla parte dei nostri animali.
E proprio grazie a questa, due uomini dovranno pagare per le loro deplorevoli azioni, contro un altro essere vivente che di certo, non aveva nessuna colpa, se non quella di trovarsi in quel posto perché non aveva più una casa.
Ma, questo non era una sua scelta, al contrario di quella che avevano fatto i due uomini volendo lavorare nel mondo animale.
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Le vicende del nostro protagonista a quattro zampe, iniziano quando la sua padrona, ormai troppo anziana per potersi prendere cura di lui, nel dicembre del 2016, decide di lasciarlo nelle buoni mani, o questo è quello che credeva, del canile di Sant Cugat.
Qui il cane rimane per due lunghi e interminabili mesi, dopo i quali viene portato al canile di Barcellona, a seguito della definitiva rinuncia alla custodia della donna. Questo avveniva il 1 febbraio 2017.
Da subito le condizioni dell’animale sono state chiare: nessuno si era preso cura di lui. Era debilitato, aveva infezioni agli occhi che non riusciva neanche ad aprire, era disidratato, e il cattivo odore che emanava era l’ulteriore conferma dei sospetti.
Non era stata prestata nessuna attenzione ne alle sue condizioni igieniche, ne alla sua salute, ne tanto meno qualcuno si era preoccupato dell’alimentazione o abbeveramento del cane.
Il caso è stato portato davanti un giudice del tribunale penale numero 1 di Terrassa, Barcellona, che non ha avuto dubbi sulla sentenza.
La condanna è emessa in sei mesi di reclusione e due anni di interdizione per il commercio di animali, inoltre, è vietato possedere animali da compagnia.
Il giudice non ha voluto sentire ragioni da parte della difesa dei due imputati, NJC, titolare della casa canina Sant Cugat del Vallés (Barcellona), e SQJ, responsabile del centro, ritenendo “riprovevole” lo stato nel quale versava l’animale.
A nulla sono valse le scuse propinate dai due accusati che cercavano di scaricare la colpa sul povero cane, ritraendolo come “aggressivo e problematico“.
“Nulla giustificava la grave omissione fatta da entrambi gli imputati” categorico il giudice nel condannare la colpa della quale, i due imputati, si sono ricoperti.
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F.D.M
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