Scappa un giovane vitello. Viene abbattuto senza pietà
E’ stato abbattuto senza pietà. Una messa a morte dell’animale con tanto di complicità delle autorità preposte.
L’esemplare, un giovane vitello di circa 300 chili, era scappato dalla sua stalla, a Minerbe, in provincia di Verona. Il proprietario ha immediatamente segnalato il caso al comando dei carabinieri.
Sul posto si sono presentate le forze dell’ordine, il sindaco di Minerbe e lo stesso veterinario dell’Asl accompagnato da un cacciatore dotato di un fucile di precisione, nominato ausiliario di polizia giudiziaria.
Leggi anche–> Mucca scappa dal macello: poliziotto le spara per strada. E’ indignazione
Dopo diversi tentativi di portare il giovane toro in un’area di vegetazione più rada per poterlo narcotizzare, le autorità hanno optato per una decisione drastica. Quella di abbattere l’animale.
Infatti, stando a quanto riportano i quotidiani locali, la decisione sarebbe scaturita dal timore che l’animale potesse di nuovo sfuggire alle forze intervenute e tornare nella vegetazione più fitta. Per questo, senza perdere ulteriore tempo, il vitello è stato sacrificato e abbattuto senza pietà.
Animali in fuga
Un caso che ha destato indignazione come molti altri casi in cui un animale è vittima di un’ingiustizia. Questo è quanto vale la vita di un animale. Che sia da reddito, da compagnia o appartenga a specie selvatiche, il risultato è sempre lo stesso.
L’indifferenza con la quale vengono trattati questi animali solleva come sempre numerosi interrogativi.
Nessuna compassione per queste creature come nel caso registrato a Burolo, nel Canavese dove un cinghiale fuggito da una battuta di caccia si era rifugiato nel cortile di un’abitazione. Sul posto, giunse il sindaco della località, nonché cacciatore, che impugnò l’arma da fuoco abbattendo l’animale.
Leggi anche–> Il cinghiale terrorizzato finisce nel balcone di un’abitazione: viene ucciso vigliaccamente
Il caso di Minerbe conferma ancora una volta la necessità di tutelare gli animali da comportamenti scorretti. In questo caso, si tratta di omessa custodia se l’animale scappa e ne dovrebbe rispondere il proprietario. E’ stato più semplice abbattere l’animale che in realtà in quel momento sicuramente non presentava una minaccia. Una questione di comodità e un modo per raggirare iter burocratici con i quali stabilire le responsabilità.
Una fine indegna per il piccolo vitello. Una vicenda ben diversa dal caso che in Olanda ha tenuto gli animalisti di tutto il mondo con il fiato sospeso. Una mucca scappò dal suo allevamento e si rifugiò nei boschi. L’esemplare era riuscito a fuggire, nascondendosi per ben 2 mesi. Venne lanciata una petizione e un’iniziativa per riscattare la mucca, salvata dagli animalisti e trasferita in un rifugio.
Sono le decisioni delle persone a scrivere le gesta. Ogni individuo è libero nelle proprie scelte.
C.D.