La terza domenica di novembre si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada; il momento di riflessione anche per gli animali investiti più di frequente.
La ricorrenza è stata fortemente voluta oltre vent’anni fa dalle associazioni di vittime e riconosciuta dall’ONU nel 2005 e dall’Italia con la legge n. 227 /2017 che all’articolo 1 recita “La Repubblica riconosce la terza domenica di novembre come Giornata nazionale in
memoria delle vittime della strada e promuove ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale e a informare gli utenti della strada, in particolare i giovani, sulle gravi conseguenze che possono derivare da condotte di guida non rispettose del codice
della strada“.
Noi di amoreaquattrozampe voglio approfittare di questa giornata per riflette anche su altre vittime della strada: gli animali
Uno studio dell’Università di Reading (nel Regno Unito) ha stilato una classifica degli animali investiti più frequentemente sulle strade europee e delle specie più a rischio di collisione nel nostro continente.
Il rischio riguarda 423 specie di uccelli e 212 di mammiferi e in particolare le due vittime più frequenti sono il merlo (quasi 12 vittime per km di strada ogni anno) e il pipistrello soprano (1,76 vittime per km di strada ogni anno).
Le specie più a rischio di estinzione sono invece il francolino di monte (un uccello della famiglia dei Phasianidae) e il citello Spermophilus major (un roditore di piccole dimensioni appartenente al genere dei citelli). Si tratta di due specie molto diffuse in Europa ma che rischiano di sparire in contesti locali a causa delle elevatissime morti stradali.
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Gli animali più vulnerabili classificati come minacciati dall’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) sono la folaga dal nodo rosso o folaga crestata, la talpa balcanica e la talpa Podolian mole.
Ma perché questi numeri così alti e preoccupanti? L’Europa è uno dei luoghi con la più alta densità di strade aperte al traffico veicolare, basti pensare che il 50% dell’intero continente si trova a meno di 1,5 km da una strada a lunga percorrenza come provinciali, statali, autostrade o strade asfaltate. Le zone più pericolose sono le strade dell’Europa centrale; Germania, Repubblica Ceca e Austria. La dott.ssa Manuela Gonzalez-Suarez, ecologista dell’Università di Reading e coautrice dello studio, ha dichiarato: “Le strade sono una minaccia significativa per la fauna selvatica e le prove mostrano che la morte su di esse potrebbe persino far scomparire completamente alcune specie“.
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S.C.
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