Il 26 agosto 2020 ricorre la giornata mondiale del cane: oltre a festeggiare i nostri amici a quattro zampe, è giusto pensare ad un sano bene comune.
In una società che corre e, a fatica, rallenta il passo anche durante una pandemia di coronavirus, festeggiare alcune giornate “speciali” è un diritto. Oggi è la giornata mondiale del cane: uno degli animali a quattro zampe più presenti nelle case di tutto il mondo.
Concentriamoci un attimo sulla parola festeggiare. Sembra, come poc’anzi detto, che, ove esiste una società che “corre” e fatica ad attivare una propria interiorità e un proprio pensiero, festeggiare sia un qualcosa da compiere a tutti i costi. Non è così. O meglio: non è soltanto ciò che dovremmo fare. Le giornata mondiali, che ricorrono per mettere in luce un particolare aspetto della vita stessa, servono anche, e soprattutto, per pensare.
Pensare richiede tempo. Un fattore che oggi sembra scappare via dalle nostre mani, come l’aria: invisibile, impalpabile, eppure lì, a pochi centimetri dal nostro naso, “respirabile” ogni secondo. Per codesto motivo, ogniqualvolta avviene una ricorrenza, una data da ricordare o una giornata mondiale, oltre che festeggiare dovremmo provare a fermarci, ma non i famosi “due secondi”. Riflettere per capire cosa porta in essere la stessa giornata tirata in causa.
Dal 2004 ogni 26 agosto si celebra la Giornata mondiale del cane. Istituita negli Stati Uniti d’America esattamente sedici anni fa. Ma cosa vuol dire, nello specifico, celebrare un evento? Manifestare un acuto interesse verso un “aspetto” della vita di tutti i giorni, sino a istituire, per esso (o per qualunque altro), una Giornata mondiale, vuol dire, non solo celebrarlo come festeggiamento senza sostanza, ma ricordarne la profondità per cui si è arrivati a decretarlo come evento straordinario. La Giornata mondiale del cane porta con sé anche il fattore Bene Comune, un qualcosa che, in questa società, si sta via via perdendo e che, a tutti i costi, deve essere ripreso in mano e nel dialogo costante.
Dietro le due paroline magiche Bene e Comune, esiste un mondo: chi punta al raggiungimento di questo aspetto vorrebbe vedere una società più giusta, che non elargisca “premi” sotto forma di denaro, ma che punti su coloro i quali hanno, come scopo finale, un interesse verso il bene collettivo. Codesto discorso si può ampliare benissimo al mondo animale.
Per il sedicesimo anniversario di questa importante data, ha preso parola Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia). In una lettera aperta al Governo, l’associazione ha dichiarato che vivere con un amico a quattro zampe in casa, non equivale ad avere un bene di lusso.
In Italia ci sono moltissime persone, o famiglie, che adottano, dai vari canili, povere bestiole prese dalla strada, spesso denutrite e in stato pietoso o anche maltrattate in ambienti orribili. La maggior parte dei nostri concittadini sceglie di Salvare qualcuno di più sfortunato. Per questo Assalco chiede di abbassare l’aliquota dal 22% fino al 10% su tutti quegli aspetti che caratterizzano la cura e il benessere del cane: alimenti e spese veterinarie.
Ed ecco che in questo contesto pensiero ed essere (umani) si connettono. Per un attimo arrestiamo il corso della nostra giornata e prendiamo in esame la Giornata mondiale del cane per riflettere su questa domanda: siamo pronti a cambiare rotta e a valorizzare le persone che puntano su aspetti come Amore, Giustizia e Bene Comune piuttosto che ridurre tutto al misero concetto di danaro?
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