Quando si mangia troppo si rischia di incombere in qualche brusca caduta: com’è successo a un ghiro, salvato in tempo dopo essere crollato da un albero in vista dell’inverno.
Mangiare sano fa bene, alla mente e al corpo. Lo dicono in molti, soprattutto tra gli esperti. E finalmente, degli esperti, in tempi di Covid, siamo tornati ad affidarci. Chi studia la materia sa come comportarsi e che aiuti dare in procinto di alcune previsioni che noi stessi faremmo fatica a prevedere.
In uno di questi aspetti, e cioè la competenza degli esperti, potremmo ritrovare il cibo. Mangiare sano, come detto poc’anzi, oltre a mantenerci in salute, fa sì che il nostro metabolismo si abitui a un passo davvero ottimale per la nostra salute. Cosa che non potremmo dire per i nostri amici a quattro zampe.
O meglio: lo possiamo dire, e mettere in pratica, per coloro che abbiamo sempre con noi. Nei nostri rifugi, nei nostri campi e nelle nostre case. E cioè coloro che possiamo controllare, soprattutto durante i pasti. Ma per coloro che vivono per i “fatti propri” cosa può accadere una volta che si ingerisce troppo cibo? Ce lo dice direttamente un ghiro, il quale, dopo aver ingerito delle elevate dosi di cibo, ha subito una brusca caduta che poteva risultare davvero pericolosa.
Appurato che, mangiare troppo non fa bene né alla salute né alle nostre attività quotidiane, abbiamo anche appurato che questo discorso non può essere applicato al mondo animale, soprattutto a quegli esemplari, di qualunque specie, indomabili. E per indomabili non intendiamo di certo animali di grossa portata, ma anche di piccolo, basta che non siano casalinghi.
E un animale che molto spesso (se non sempre) non rispecchia la vita casalinga è proprio il ghiro. Quante volte è capitato di sentir dire, sulla “propria pelle” o su quella degli altri, “Dormi come un ghiro?” Potremmo ipotizzare svariate volte, perché è la frase tipica se si vuole additare una persona che è un dormiglione o una dormigliona nata. C’è un perché: il ghiro dorme parecchio perché va in letargo sul finire dell’autunno (anche nel mezzo se le temperature sono basse), poi passare a ronfare tutto l’inverno e risvegliarsi in primavera.
Stessa cosa che voleva compiere un esemplare “residente” in quel di Bologna. Aveva fatto provviste per l’inverno, ma molte di loro erano già finite in pancia. Così si è addormentato, quatto quatto, su di un albero nella periferia della città. Ad un certo punto è letteralmente cascato. Qui viene il bello: il ghiro ha continuato a ronfare senza accorgersi della propria caduta. Un passante (chissà dopo quanto tempo) lo ha visto ai bordi della strada. Incuriosito si è avvicinato e ha capito la situazione.
Dopo un attimo di esitazione ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti sul posto, svegliando, per forza di cose, il dolce sonno del ghiro caduto dall’albero. Gli agenti della stazione di Borgo Panigale, dopo essersi accertati delle condizioni del ghiro, lo hanno dato in affidamento alla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Bologna, che ora controllerà a fondo se ci sono altri aspetti da chiarire in relazione a questa brusca caduta.
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