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Getta il cucciolo in un falò: il video girato dai colleghi indigna l’opinione pubblica

Un caso piuttosto sconcertante rimbalzato sulle testate in tutto il mondo. Le immagini sono raccapriccianti e nessun quotidiano ha avuto il coraggio di diramare il video che ha sollevato un’ondata d’indignazione. La vicenda si è verificata in un’azienda a Jiujiang in Cina dove un operaio, forse durante una pausa ha gettato un cucciolo di cane in un falò. I colleghi lo hanno filmato e poi condiviso il video sui social. Ovviamente, la vicenda non è passata inosservata e un’animalista locale, colpita dalla crudeltà del video si è messa in contatto con l’organizzazione Animal Asia. La giovane donna di 34 anni con una decina di volontari animalisti si è recata presso l’azienda per incontrare l’operaio che nel video aveva ucciso in quel modo atroce il cucciolo.

L’uomo circondato dai suoi amici si è difeso sostenendo di amare la carne di cane. Tuttavia, secondo le indiscrezioni, non era la prima volta che uccideva in modo così brutale un esemplare. Sul posto, gli animalisti hanno ritrovato i resti del cucciolo decapitato che l’uomo aveva utilizzato come spuntino. La discussione stava degenerando tra gli animalisti, l’operaio e i suoi colleghi al punto che è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Come viene riportato da vari quotidiani come The Sune, Daily Mail e Mtero Uk, le forze dell’ordine hanno raccolto tutte le testimonianze ma l’uomo non è stato arrestato.

Infatti, la stessa Animal Asia ha ricordato che in Cina non ci sono leggi che tutelano la vita degli animali domestici. Le norme sono perlopiù mirate alla difesa della fauna selvatica e in Cina non è vietato mangiare carne di cane o di gatto.

Secondo quanto trapela, l’operaio al termine della discussione con gli animalisti si sarebbe scusato di quanto compiuto, affermando che non avrebbe più ucciso un animale in quel modo.

Ancora una volta, l’usanza asiatica rimbalza sotto ai riflettori e lascia sconcertati per la crudeltà con la quale alcuni animali vengono trattati. Secondo il costume, più il cane soffre morendo e migliore sarà la sua carne. Una triste realtà per tutti coloro che difendono gli animali dalla violenza e si battono per il loro benessere. Resta l’amarezza per quel cucciolo gettato vivo nelle fiamme.

C.D.

lotta75

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