Bambini portano fuori il cane. I genitori vengono multati
Tre bambini dopo un lungo periodo di reclusione in casa, hanno fatto di tutto per uscire, chiedendo insistentemente ai genitori di portare fuori il loro cane. La coppia ha ceduto e ha acconsentito a farli uscire, prendendo tutte le dovute cautele. La famiglia è residente a San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, nel Veneto, dove vive a poche centinaia di metri da una spiaggia, in una zona periferica e piuttosto isolata.
Secondo quanto riferito, i genitori si sono fatti convincere dalla figlia di 10 anni che voleva uscire a tutti i costi per portare fuori il cane. Ovviamente, gli altri due figli di sei anni hanno protestato chiedendo di andare anche loro con la sorella più grande. A quel punto è stato difficile per i genitori dire di no, soprattutto dopo 21 giorni di reclusione. La coppia ha così incaricato i bambini di portare fuori il cane, assegnando loro il compito di prendere l’acqua a un vicino distributore situato a trecento metri da casa. Una piccola avventura organizzata lungo dei sentieri interni, che i genitori potevano monitorare dalla finestra. Inoltre era l’occasione ideale nella quale i bambini hanno potuto provare il loro nuovo Smartwatch con geo-localizzatore e pulsante sos che gli era stato regalato da Babbo Natale.
Un’avventura che per i bambini si è conclusa con una volante della polizia locale che li ha intercettati, multando i genitori.
Dopo neanche dieci minuti di passeggiata, come riportano i media locali, come trevisotoday, la polizia locale ha intercettato i bambini, sanzionando la famiglia per violazione dell’articolo 1 comma 1 del DPCM dell’8 marzo 2020, specificando anche che i minori erano da soli senza un adulto.
“Dispiace perché 400 euro (sconto del 30% se pagati entro 30 giorni) per una famiglia monoreddito in questo periodo non sono pochi, dispiace perché si è preferito sanzionare anziché argomentare e correggere, dispiace perché non siamo dei furbetti che portano fuori il cane più volte al giorno per fare una passeggiata o vanno ogni giorno a fare la spesa, dispiace perché abbiamo sempre preso sul serio le disposizioni anti Coronavirus, dispiace per mia figlia più grande alla quale per responsabilizzarla era stata affidata la custodia dei due fratelli e che si è sentita ingiustamente colpevole”, scrivono i genitori ai quotidiani locali, commentando l’accaduto.
Un’esperienza raccapricciante per la famiglia che ha molto probabilmente mortificato anche i minori.
Il sindaco di San Biagio di Callalta Alberto Cappelletto ha subito replicato alla famiglia, difendendo l’operato della polizia locale e ricordando che “ogni giorno assistiamo al bollettino con la conta delle persone decedute, i nostri governanti, da Conte a Zaia sono stati costretti a prendere misure sempre più restrittive, negli ospedali medici e infermieri rischiano la vita in prima linea, e un genitore, che ha avuto la cattiva idea di lasciar uscire di casa tre minori per far passeggiare il cane, che fa? Scrive ai giornali per lamentarsi per una sanzione comminata dagli agenti di Polizia locale che hanno fatto solo il loro dovere”.
“Siamo in guerra, non so se si è capito. La maggior parte della cittadinanza è rinchiusa in casa e rispetta le regole, ma è sempre più intollerante verso chi se ne frega. Mandare fuori di casa, ben oltre la distanza consentita dalle ordinanze in vigore, è un atto di irresponsabilità: ai nostri ragazzi va spiegato perché è interesse di tutti rispettare le regole. Oggi, e ancor più domani”, ha poi concluso il primo cittadino.
Forse, tra i due estremi, il buon senso dovrebbe prevalere.
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