Agghiacciante fatto di cronaca a Cosenza dove sono stati accertati crudeli atti violenze nei riguardi dei gatti. Un utente di Facebook ha pubblicato un post nel quale racconta di un ritrovamento piuttosto sconcertante, riportato dall’agenzia stampa Geapress.
Il testimone riferisce di essersi imbattuto nella notte di giovedì 9 giugno, in una scatola lasciata lungo il parcheggio del viale Mancini. Avvicinandosi alla scatola, leggermente aperta, il giovane si accorge che era stata legata con un filo pieno di sangue e al suo interno vi erano pezzi di un gatto tagliato a pezzi. Il ragazzo ha immediatamente contattato le autorità , riferendo di quanto accaduto: “Avverto le autorità alle ore 00.19 perché si tratta, conoscendo i fatti della zona in cui avviene il ritrovamento, di tortura che ovviamente si sono disinteressate; ho registrato la chiamata per tutela e ho richiesto l’intervento per constatare almeno il fatto dato la tortura ad animali (secondo quanto ha dichiarato anche l’operatore) è reato!… Ma non hanno voluto mandare la pattuglia”, spiega il testimone, il quale riferisce che “appena ho detto mi trovo a viale Mancini, l’agente stesso ha detto per caso davanti l’home Club Residence? e io dico di si e lui Ahhh allora ho capito; poi mi passa un altro agente il quale, quando io dico pronto?dato non parlava, mi dice testualmente (ed è registrato) Si…Peppì cchi tti serva? Chi ti fa male Peppì? quindi anche preso in giro e trattato con pochissima professionalità ”.
Pochi istanti dopo, cade la linea o l’interlocutore chiude la telefonata. Il giovane riprova a telefonare ma senza esito. L’utente a quel punto decide di andare a presentare formalmente una denuncia, scoprendo in realtà che la scorsa estate era accaduto un fatto analogo e che nella zona del ritrovamento vi sarebbe una persona che avrebbe avuto diverse denunce “la quale è stata dichiarata (a quel che mi diceva chi l’ha denunciata) mentalmente inferma”.
“Già l’estate scorsa trovammo io e un amico un gatto con la faccia parzialmente asportata, i vigili intervennero e i veterinari di turno confermarono l’accaduto. Ora, tra una chiacchiera e l’altra mi hanno negato l’intervento della pattuglia con varie motivazioni nonostante abbia insistito e litigato. A quel che so e che mi hanno detto funziona così se non la beccano sul fatto non si può fare nulla. L’anno scorso non ho pubblicato le foto di quel gatto con la faccia tagliata via, ma le aggiungo ora. Magari gli ‘agenti’ avevano anche in quell’occasione pochissime possibilità , pochi mezzi…”, denuncia il giovane che si chiede chi sia chiamato a far rispettare la legge.