Un gatto di nome Venezia, adottato da alcuni commercianti del posto, è sparito nel nulla: avviate dagli stessi lavoratori le ricerche.
Storie infinite, strane e sempre con un nuovo inizio e una inattesa fine. Sono quelle che sentiamo, se non tutti giorni, molto spesso nel nostro quotidiano. Attraversi i giornali, cartacei e online, la televisione, la radio e il web stesso. Storie che ci colpiscono perché in continua evoluzione.
Molto spesso sembra che i protagonisti di storie alquanto strane si assomiglino almeno in alcuni lati del carattere. In effetti è proprio così: accadono, quasi sempre, a soggetti che non hanno una vita sedimentaria fin dalla nascita, ma che al contrario sono sempre in movimento, magari proprio in cerca di qualche avventura.
E da questo discorso non sono di certo esenti i nostri amici a quattro zampe. Molti di loro nascono con un carattere davvero difficile. Con questa parola, ogni tanto usata male, intendiamo dire poco inclini a una vita comune. Anche loro amano l’avventura: esplorare, farsi coccolare e conoscere persone diverse, essere, quindi, in continuo movimento. Come il gatto adottato da alcuni commercianti di Pescara e chiamato proprio Venezia.
Il gatto Venezia sparisce dal giorno alla notte: ora i commercianti sono sulle sue tracce e chiedono aiuto
Come dicevamo a inizio articolo alcune storie ci sorprendono per il loro inizio e la loro fine, che non finiscono mai. Per intenderci meglio: c’è sempre un inizio e sempre una fine, un loop continuo, una vita in movimento che sembra non fermarsi mai. Neanche quando tutto sembra andare per un solo verso.
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Discorso che si collega alla storia del gatto Venezia. Adottato da alcuni commercianti di Pescara, che lavoravano proprio in via Venezia. La città delle gondole e dell’arte, messa su una via, dove lavorano dei commercianti: come si poteva il gatto? Proprio come il capoluogo del Veneto.
Il problema, però, è un altro. Venezia è sparito nel nulla da pochi giorni. Eppure, lungo la strada, era amato da tutti, soprattutto dai bambini che prima e dopo la scuola si fermavano per dare lui una carezza, per fare una coccola o per fissarlo nei suoi bellissimi occhioni.
Qualche giorno fa, da bravo “forestiero” lo si era visto correre dietro ad alcune gatte del quartiere. Poi, però, rientrato alla “base” per prendersi un po’ di cibo. Qualche residente del posto si era lamentato di lui, ma non si capisce bene il motivo, dato che anche i suoi bisogni venivano raccolti e poi gettati via dagli stessi commercianti.
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Quest’ultimi, ora, lanciano l’appello per ritrovare il gatto Venezia, divenuto a tutti gli effetti una mascotte del posto. Sperano che non gli sia successo nulla di grave e vorrebbero rivederlo al più presto dalle loro parti.