E’ successo e stavolta non si trattava di un uccello: un gatto è morto di influenza aviaria dopo aver mangiato del cibo contaminato.
E’ allarme ma stavolta il virus non ha colpito volatili bensì un felino che aveva consumato del cibo contaminato. Ma come è possibile che un gatto è morto di influenza aviaria e quali provvedimenti sono stati presi in seguito a questo atroce decesso? Tutte le notizie che arrivano dall’America e che hanno spaventato tutti i padroni dei felini domestici.
Secondo il Dipartimento dell’agricoltura dell’Oregon non v è alcun dubbio: ad aver ucciso il felino è stata sicuramente l’influenza aviaria H5N1 contratta per aver consumato un cibo a base di tacchino congelato, il Feline Turkey Recipe. Sebbene la data di scadenza del prodotto era nel 2026, il lotto incriminato è stato ritirato immediatamente dal commercio e tutti i padroni sono stati invitati a gettare le confezioni già acquistate.
Il prodotto era stato prodotto negli USA, ma ne erano stati venduti in varie nazioni del Paese, dall’Arizona al Canada alla Georgia. Proprio in seguito alla biopsia sul felino deceduto, gli esperti sono stati in grado di identificare il virus letale che lo aveva colpito, ovvero l’H5N1 e che l’unica via di infezione poteva essere solo il consumo del prodotto indicato. Infatti si trattava di un felino da appartamento, non abituato a uscire, dunque che non aveva contatti con altri animali potenzialmente infetti.
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Se prima si pensava (erroneamente) che si trattava di un’influenza letale solo per i volatili, ora le cose appaiono diverse e di certo più allarmanti: il virus H5N1 continua a mietere vittime tra i felini, come abbiamo visto, ma anche volpi, orsi, maiali, foche e altri mammiferi ‘produttivi’ come i bovini da latte. In molti di questi casi si pensava che l’infezione potesse essere quasi impossibile, ma purtroppo gli scienziati hanno dovuto ricredersi.
E’ dunque scattato l’allarme per gli animali ma non per gli umani, a parte qualche raro caso di contagio di alcuni allevatori ma non è detto che questa infezione non possa evolversi in una nuova pandemia, con una mortalità prevista di quasi il 50%. Ma quali sono gli animali che più di tutti rischiano la vita, con una mortalità di circa il 70%? Purtroppo si tratta proprio dei gatti.
La causa è la loro propensione a cacciare uccelli e roditori, proprio le prede più infette e non solo: il caso dell’Oregon ha dimostrato che anche i cibi destinati a loro possono essere contaminati. Ovviamente non è escluso che questi felini cacciatori di altri animali infetti non possano portare il virus anche tra i padroni e coinquilini umani: non a caso si sono fornite alcune utili precauzioni per evitare ogni rischio. Si è caldamente consigliato di:
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