Altro terribile atto che si consuma all’interno delle mura domestiche: un gatto è stato trovato chiuso in una gabbia per uccelli. Proprietario subito denunciato.
L’essere umano non conosce limite alla possibilità di commettere degli errori. Errori che la maggior parte delle volte non retroattivi. Nel senso che: una volta che lo si compie, poi il trauma rimane. Possiamo concepire l’errore per sbaglio accidentale, ci mancherebbe. Ognuno di noi lo può commettere nella vita. Ma ciò che si ripete nel tempo, proprio no.
Vittime di violenze e maltrattamenti sono spesso i nostri amici a quattro zampe. Animali che darebbero anima e corpo per il proprio padrone o padrona e che vengo ripagati con la più ripugnante e cattiveria modalità che l’umano sa mettere in atto. Quando veniamo a conoscenza di questi aspetti, l’unica cosa che possiamo fare è quella di denunciare il fatto, alle istituzioni e sotto forma di parole.
Argomento che apre la notizia di oggi. Quella inerente a un gatto che è stato trovato chiuso in una gabbia per uccelli. Un caso di maltrattamento vero e proprio che non è passato inosservato. Il proprietario è stato subito denunciato e ora dovrà rispondere di maltrattamento sugli animali.
A stupirci, ci stupiamo. Perché nel caso dovessimo fermarci e accettare che ormai questa è la normalità saremmo persi. E invece, con la forza delle parole e con il coraggio che in pochi hanno, dobbiamo continuare a denunciare, con forza, gli abusi, le violenze e ogni altro tipo di maltrattamento sugli animali.
Com’è successo a Prato, dove un uomo, dopo una segnalazione, teneva un gatto dentro una gabbia per uccelli. Non solo: quest’ultimo, molto spesso, lo legava, con un guinzaglio, alla coda di un armadio. Fatti davvero ripugnanti che devono essere intercettati prima che per l’animale in questione possa finire davvero male.
La segnalazione è stata intercettata e riportata poi alla stampa dall’intervento delle guardie zoofile dell’Enpa. Quest’ultimi sono prontamente intervenute e hanno liberato il gatto da una situazione che definirla angusta è fare lei un complimento. Sull’increscioso fatto è intervenuta Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa: “Purtroppo questi casi, che possono sembrare di una brutalità disumano, e lo sono a tutti gli effetti, non sono eventi rari da trovare. A tutte le persone che pensano che una situazione sia sospetta faccio questo invito: indagate e poi denunciate, perché questi poveri animali non meritano di vivere una vita in questa maniera”.
Il proprietario del gatto, che ora ovviamente non lo è più, è stato denunciato per maltrattamenti sugli animali. Non solo: Enpa si è costituita parte civile per il processo che seguirà, rappresentata dall’avvocatessa Claudia Ricci. Denunciare e continuare a parlare di queste storie è l’unico modo per porre finire a questi terribili eventi che vedono coinvolti i nostri amici a quattro zampe.
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