Un uomo, lo scorso giugno, aveva preso a calci un cucciolo di gatto: ripreso da un cittadino e denunciato, ora dovrà pagare una multa davvero salata.
Le cose stanno cambiando. È vero che, definirle “cose” potrebbe essere abbastanza riduttivo, ma ci sono così tanti cambiamenti nell’aria che forse è il termine più giusto: cose che cambiano con un mondo in piena rivoluzione, storica e sanitaria. Ma le cose cambiano sia in meglio, che in peggio.
Oggi parliamo del “meglio”, partendo però da una situazione che non vorremmo mai vedere dinanzi ai nostri occhi e che potremmo definire, tranquillamente, il “peggio”. Una storia di maltrattamento e violenza sugli animali, come spesso accade in alcune case o vie della nostra città. Purtroppo è un “cancro” di questa società che non si riesce a debellare tanto facilmente.
Per fortuna, però, le cose, come detto poc’anzi, stanno cambiando. Chi maltratta o fa violenza sugli animali viene sanzionato con grosse multe. Come il caso di un uomo che prese a calci un gattino lo scorso giugno, in provincia di Enna, esattamente nel comune di Piazza Armerina. Quest’ultimo dovrà pagare una grossa somma in denaro per il gesto compiuto. Anche se c’è chi chiedi pene più severe.
Non tutto il male viene per nuocere. Detto storico, che porta in sé una grande verità. È ovvio, però, che tanti mali non vorremmo mai accadessero, per ritrovarci a correre ai ripari con leggi e norme. Ma quando il male avanza, la giustizia deve agire, soprattutto in relazione a degli esseri viventi che in natura non hanno nessuna capacità, parlano a mo’ di intelletto, di autodifesa, se non quella di scappare. E non sempre ci riescono.
Quest’oggi parliamo di un fatto davvero increscioso, che poteva trasformarsi in tragedia. Una tragedia che non c’è stata e che, anzi, è finita come un “lieto fine”. Lo scorso giugno, in piena pandemia da coronavirus, un direttore di un supermercato, nel comune di Piazza Armerina, in provincia di Enna, prese letteralmente a calci un piccolo gatto che si era infilato nel tubo di scappamento della sua autovettura.
Il gatto (anche se non dovremmo dare nessuna giustificazione) era finito nel tubo, o per cercare riparo, o per fuggire da una brutta situazione. Peccato che un’altra pessima situazione l’ha trovata davanti a sé. L’uomo ha riversato la sua furia sul gatto, il quale ha riportato diverse fratture, senza, però, passare ad “altra vita”.
Sono passati ben 5 mesi e dopo questo lasso di tempo è arrivata la sentenza: l’uomo, accusato e ripreso da un passante che si trovava lì per caso, dovrà pagare una multa davvero salata: 10mila euro. Non uno di meno. Tutti contenti per come si è conclusa la sentenza, portata avanti anche con l’aiuto di Enrico Rizzi, segretario nazionale del Partito Animalista Europeo. Quest’ultimo ha rilasciata anche una pesante dichiarazione in merito al fattaccio: “Noi, come attivisti e animalisti, siamo davvero contenti di come si sia conclusa la sentenza, anche se lo dico apertamente: per queste persone ci vorrebbe anche il carcere. Bisogna finirla col pensare che la vita di un animale possa valere e essere trattata come quella di un foglio di carta”.
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