L’incredibile storia del gatto Bart, resuscitato dopo cinque giorni dal suo funerale: quando lo vedono non ci crede nessuno. Ora, a distanza di anni, ha iniziato un’altra vita, anche se ha perso un occhio. Non smette mai di sorprendere.
Quando non ci facciamo vivi per un periodo di tempo arriva, puntualmente, la stessa affermazione: “Ben tornato nel mondo dei vivi”. Ecco, questa frase non è solo un modo di dire, ma si può incarnare una vera e propria rivelazione. Soprattutto se riportiamo alla luce una storia del lontano 2015, dove il protagonista, allora come oggi, è il gatto Bart, soprannominato anche “gatto zombie”. E già dal nome si può capire il motivo. È tornato nel mondo dei vivi dopo il suo funerale. Dopo cinque giorni si è presentato, in carne e ossa. Prima erano tutti increduli, poi si è capito il motivo. A distanza di anni ha iniziato una nuova vita, senza più tornare dai suoi ex proprietari.
Quest’oggi è proprio il caso di dirlo: mai dare per scontato nulla nella vita. Neanche la resurrezione. Perché a primo impatto, quella di Bart, sembrava essere una vera e propria resurrezione. Sei anni fa, esattamente nel 2015, lo trovarono svenuto sul ciglio di una strada. Credendolo, però, morto lo seppellirono vivo. Una svista clamorosa. Dopo il funerale arrivò la “resurrezione”.
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Il gatto riuscì a venir fuori dal terreno da solo, non si sa ancora come, ma ci riuscì. A quel punto si mise di mezzo l’Humane Society di Tampa Bay, che lo vedi ferito e senza un occhio. Qualcosa non quadrava, i suoi ex proprietari lo avevano ferito o maltrattato più volte. La causa andò avanti per quasi due anno, poi Bart venne affidato a Valerie, una volontaria del rifugio.
Ora, a distanza di anni da quel bruttissimo accadimento, e dalla causa stessa, Bart ha iniziato una nuova vita, proprio grazie a Valerie che lo racconta in un’intervista: “È un gatto che non ha perso la fiducia nel genere umano. Gli piace giocare, nascondersi e quando qualcuno arriva alla porta è il primo ad andare incontro all’ospite”.
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Proprio così, il primo. Perché dentro casa non è il solo. Quando Valerie decise di prenderlo con sé, all’interno della casa c’erano altri tre gatti ad attenderlo: Max, Cecilia e Jack. La stessa ragazza racconta: “Appena l’ho portato in casa, gli altri gatti non hanno fatto altro che mettere la testa dentro il suo trasportino. Il miglio modo per accoglierlo in casa. Non potevo chiedere di meglio”.
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