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Gattino intrappolato nella pozzanghera: il micio aveva l’acqua fino al collo

Scopre che un gattino è rimasto intrappolato in una pozzanghera dopo il diluvio: il micio con l’acqua fino al collo stava rischiando di affogare. 

Il micio nella pozzanghera (TikTok – justinerountree Amoreaquattrozampe.it)

L’utente @justinerountree ha mostrato ai suoi follower come è riuscito a salvare la vita – in bilico – di un gattino rimasto intrappolato all’interno di una pozzanghera. Il tutto si è verificato, nel tempo di pochi minuti, dopo una violenta precipitazione. “Ho assistito ad una tremenda tempesta“, ha informato il ragazzo in sovrimpressione alla clip che svela le dinamiche sul recupero del gattino in pericolo di vita. Il giovane ha raccontato di come, mentre stava per lasciare il suo posto di lavoro, ha avvertito il lamento del piccolo micio, per poi scoprire della sua presenza all’interno di una pozzanghera parzialmente nascosta da una lastra di metallo.

Trova un gattino intrappolato nella pozzanghera: il piccolo micio dopo la tempesta aveva l’acqua fino al collo

L’episodio si è verificato lo scorso 17 agosto, spiega il giovane, raccontando di aver “sentito questo piccoletto” chiedere disperatamente aiuto dopo essere rimasto bloccato in una profonda pozzanghera d’acqua piovana. Il gattino non sarebbe riuscito ad uscire da solo dall’umida trappola, poiché lo spiraglio che gli avrebbe permesso di fuggire – tra il muro e il tubo – era troppo stretto e lo teneva bloccato fino al collo.

Il recupero del gattino (TikTok – justinerountree Amoreaquattrozampe.it)

Il gattino aveva il collo immerso nella profondità della pozzanghera e se fosse improvvisamente scivolato avrebbe rischiato di non tornare più in superficie. Per fortuna il ragazzo è riuscito a recuperare il piccolo micio, a pulire il suo pelo sporco di fango e a trasportarlo – con la sua auto – in un posto sicuro. Il piccolo non accennava a staccarsi dal suo petto, desiderando – probabilmente – rimanere in una posizione che gli permettesse di sentire quando più possibile il calore umano di cui aveva bisogno.

Che la maggior parte dei felini non amino ritrovarsi a un contatto ravvicinato con l’acqua è più che appurato. Eppure c’è un motivo sul perché i gatti odiano bagnarsi. Gli esperti hanno tentato di fornire una risposta esaustiva a uno dei quesiti maggiormente trattati dagli appassionati dell’universo felino.

Il gattino al caldo (TikTok justinerountree – Amoreaquattrozampe.it)

Per proteggere i nostri gatti dalla pioggia è stata inventata un’ottima soluzione, in grado anche di rispettare – talvolta – le esigenze più alla modo del periodo. Inoltre vi è la possibilità di realizzare interamente da soli questo impermeabile rimedio evitando ai nostri mici – visto l’aumento delle piogge al termine dell’estate – di dover fare i conti con un brutto raffreddore.

@justinrountree♬ A Storm Is Coming – Tommee Profitt & Liv Ash

Un ultimo aggiornamento sulle condizioni di salute del gattino sono state pubblicate – sempre da @justinrountree, su TikTok – il giorno successivo al suo ritrovamento. Il 18 agosto, il ragazzo che l’ha salvato, ha mostrato il tenero gattino mentre, in diretta dal suo salotto, chiede un gran dose di coccole. Il micio ora si trova al sicuro e al caldo tra gli estremi di una coperta. Dopo la scoperta del gattino in difficoltà il ragazzo ha appurato che nessun altro esemplare si trovasse nei paraggi e nella sua stessa condizione.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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