La gattina cieca June vuole ringraziare il suo padrone per quello che ha fatto per lei e lo stringe in un abbraccio senza fine.
Dopo essere stata abbandonata da chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei per tutta la vita, una gattina cieca dalla nascita – di nome June – è stata ritrovata in strada e recuperata dai responsabili di un rifugio per animali. Il personale dell’organizzazione no-profit “DARG” (Domestic Animali Rescue Group), come spiegano i suoi portavoce in un post condiviso su Facebook, hanno preso a cuore la sua situazione cercando per lei una nuova casa.
L’abbraccio senza fine di una gattina cieca: June ringrazia così il suo padrone – VIDEO
A rispondere positivamente all’appello diramato in rete sarebbe stato un uomo dimostratosi favorevole a dare una nuova speranza a June, e che è diventato, ben presto, il suo fedele padroncino. La gattina non vedente, dopo essere stata accolta in un accogliente ambiente famigliare, ha voluto ringraziare l’umano con un abbraccio senza tempo che ha infine emozionato i responsabili del suo recupero.
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La piccola June, precedentemente destinata a continuare un’esistenza da randagia dopo un eventuale crudele rifiuto dei suoi vecchi proprietari e la scomparsa della sua mamma gatta, ha avuto la fortuna di incontrare – nel mese di novembre – anime solidali che hanno potuto offrirle l’aiuto di cui aveva bisogno senza chiederle nulla in cambio. Eppure, la sua spontanea forma di ringraziamento – trasfigurata da un semplice abbraccio che riempie le giornate del suo padroncino, avrebbe commosso gli utenti.
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Il suo nome è stato donato alla gattina dai volontari che l’hanno trasportata nel rifugio e poi affidata – dopo alcuni mesi al suo interno – alla supervisione del suo nuovo migliore amico umano. June – come riportano le immagini del video pubblicato dall’associazione – dimostra di essere felice dell’habitat in cui trascorre le sue giornate, talvolta in compagnia anche di altri felini con cui si diverterebbe a interagire.
Una delle caratteristiche di June che avrebbe colpito il personale della struttura, e poi anche il suo futuro padroncino, sarebbe stata la sua contagiosa vivacità della gattina.
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Nonostante la sua impossibilità di vedere ciò che si trovava attorno a lei, June avrebbe – fin da subito – mostrato uno spiccato interesse verso l’attività motoria, vagando senza sosta nei corridoio del rifugio e sprigionando una gran dose di allegria nell’animo dei presenti.