La gattina è stata abbandonata chiusa in una scatola e a causa di una malattia ha perso un occhio. Cesira ha bisogno di una famiglia.
Trascurata e abbandonata a soli tre mesi di vita. Una povera gattina è stata trovata dai volontari dell’OIPA chiusa in una scatola per scarpe con solo dei piccoli fori per poter respirare e lasciata in una colonia felina a Reggio Calabria. Purtroppo però la piccola era affetta da una malattia a causa del quale ha perso uno dei due occhietti. La piccola micia ora è sottoposta a cure mediche ma una volta guarita e fuori pericolo avrà bisogno di una casa in cui vivere e di una famiglia che la ami e che voglia vederla crescere felice.
A soli tre mesi perde un occhio e viene abbandonata in una scatola per scarpe
Continuano a crescere i casi di abbandoni di animali domestici. Seppure in contesti, modalità, luoghi e situazioni diverse, a fare le spese di questi gesti sono sempre i cuccioli indifesi che vengono lasciati in balia del caso. Proprio come è successo a Cesira, una piccola gattina di soli tre mesi che è stata abbandonata dal suo precedente padrone dopo averla chiusa in una scatola per scarpe, scegliendo come luogo una colonia felina.
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La piccola gattina è stata trovata da alcuni volontari dell’OIPA di Reggio Calabria in una colonia felina, chiusa in una scatola con dei piccoli fori per poter farla respirare. L’unica accortezza di chi l’aveva abbandonata.
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La micia infatti era affetta da una malattia che le ha causato una grave infezione agli occhi, facendole così perdere uno dei due. Se questa fosse stata trascurata non sarebbe accaduto e avrebbe continuato ad avere entrambi gli occhi.
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Chi ha deciso di abbandonarla avrà sicuramente pensato che i fori sulla scatola sarebbero bastati per potersi lavare la coscienza, ma così non è. Fare la cosa giusta sarebbe stato curarla dalla sua malattia – la rinotracheite, malattia infettiva causata da un Herpesvirus – così da non dovergli provocare la perdita dell’occhietto. Ma così non è andata e la povera piccola ora rischia di aver problemi anche all’altro e per questo, una volta trovata, è stata ricoverata e sottoposta ad una terapia antibiotica e oftalmologia per evitare il peggio. I volontari e le volontarie dell’OIPA hanno deciso di assegnarle il nome di Cesira e si augurano che guarisca presto così da poter iniziare a cercare per lei una famiglia composta da persone che possano amarla incondizionatamente. (G. M.)