Nel Nord del Galles una donna trova un topolino quasi morto nel suo giardino: prima lo rianima e poi lo libera verso l’aperta campagna.
Chi la dura la vince. Vecchio detto italiano che possiamo trovare in una novella di Lorenzo De Medici: “La ginestra”. E nella vita, spesso, è proprio così. Ci si lamenta troppo, ma appena si ha l’occasione (e la si vuole a tutti i costi) il cambio di mentalità può essere dietro l’angolo: andare avanti, perseverando un obiettivo fino allo sfinimento.
Allo sfinimento, se non alla quasi morte, era arrivato anche un topolino. Nella parte settentrionale del Galles, una donna lo ha trovato quasi in fin di vita nel giardino di casa sua. Non ci ha pensato sopra nemmeno un istante. Sicura che il piccolo animaletto ce la potesse ancora fare, lo ha portato con sé e ha messo in pratica una delle tecniche più ovvie, ma mai scontate, che in questi casi si possono applicare a qualcuno in fin di vita.
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Si chiama Becky Ramsey, la donna che, nel suo giardino di casa, si è presa cura di un topolino che, apparentemente, sembrava spacciato. Lo voleva a tutti i costi salvare e alla fine ce l’ha fatta. Per dieci, lunghi e ininterrotti minuti, ha cercato di rianimarlo, fino a quando l’addome non ha ripreso a muoversi e il cuore a battere.
La tecnica è una delle più comuni, se non la più conosciuta, ma tutt’altro che semplice da applicare in questi critici attimi: con il pollice ha compresso il torace. Lentamente, senza forzare troppo, e per un lungo periodo. Dopo questi intramontabili 10 minuti il topolino ha ripreso a muoversi. Ribattezzato subito con il nome Fighter, in italiano “Combattente”.
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Un vero combattente. Non gli si poteva dare altro nome. Un topolino che ha voluto tenere stretto a sé la propria vita, continuando il suo “percorso”. Becky, durante un’intervista rilasciata ai microfoni gallesi, ha dichiarato che: “Avendo un gatto con me, pensavo che il topolino fosse già morto”.
Fighter, di fatto, è un topolino di campagna e molto spesso viene cacciato dai gatti. Da qui nasce la preoccupazione di Becky, trasformata poi in coraggio: “Erano circa le cinque di pomeriggio quando ho cercato di salvare il topolino – racconta ancora emozionata – L’ho tenuto in casa per due ore e intorno alle 19 l’ho liberato”. Poi conclude ricordando altri episodi accaduti in passato: “Diversi anni fa ho provato a salvare un altro topo e un volatile, ma non sono mai riuscita a rianimarli. Questa volta invece le cose sono andate diversamente, e sono molto felice che la storia si sia conclusa con un lieto fine”.
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