Furti di cani: Regno Unito, rubati 60 cani a settimana. Fenomeno in crescita

Furti di cani: Regno Unito, rubati 60 cani a settimana. Fenomeno in crescita

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Chihuahua, la razza molto ricercata dai ladri di cani

E’ possibile equiparare il furto di un cane al furto di un oggetto? E’ quello che si stanno chiedendo i sostenitori dell’organizzazione britannica Alleanza per animali domestici rubati e scomparsi (SAMPA).

Secondo i dati raccolti, nel 2016, nel Regno Unito si sono registrati ben 60 furti di cani a settimana, pari a cinque cani rubati ogni giorno ai loro proprietari. Una vera e propria piaga che colpisce centinaia di famiglie ogni mese. Daniel Allen, presidente della Sampa ha evidenziato che negli ultimi tre anni, sarebbero i furti di cani sarebbero aumentati del 24%.

Uno scenario davvero raccapricciante per il quale la Sampa chiede maggior trasparenza e attenzione. Infatti troppe volte, il furto di un animale domestico viene in realtà registrato dalla polizia come “rapina in casa” o “furto con scasso”. In questi schedari e nelle stesse indagini che vengono avviate dalle forze dell’ordine non è data la giusta attenzione all’animale, in quanto essere vivente e animale d’affezione.

Sampa ha pertanto lanciato un appello ai proprietari, invitandoli ad adottare delle misure per evitare il furto del cane.

In base alla mappa delineata dall’organizzazione animalista britannica The Pet Theft Census, il 52% dei cani sono rubati dai giardini, seguiti dai furti con scasso al 19%, nel 16% dei casi il cane viene rubato durante la passeggiata, il 7% quando il cane è legato all’esterno di un negozio e nel 5% dei casi, quando il cane è stato lasciato in automobile.

Le organizzazioni ricordano che nel Regno Unito è obbligatorio dal 2016 microchippare il cane. Per quanto riguarda le misure consigliate ai proprietari per contenere il rischio di furto, la Sampa ha suggerito di proteggere meglio le recinzioni dei giardini, montare allarmi e di predisporre delle serrature con blocco alle porte.

Furto di cane è come il furto di un oggetto

Nel Regno Unito, la pena per il furto di un cane prevede una condanna massima di sette anni di carcere. Tuttavia, sottolinea Allen, “queste sanziono sono raramente applicate. I ladri di cani nella maggior parte dei casi scontano la pena in carcere trasmutata in serivizi sociali o pagando una multa”.

Arnot Wilson, co-fondatore di SAMPA, denucia come il furto di un animale sia in realtà considerato come il furto di un oggetto inanimato. Un po’ come se venisse rubato un cellullare: “Questo è obsoleto e non riflette le esigenze della società di oggi”, ha pertanto puntualizzato Wilson.

Ecco perché Sampa si è fatta promotrice di una campagna con la quale chiedere delle leggi specifiche e adeguate sanzioni per il furto di un animale domestico. Nell’arco di pochi giorni, la petizione che scade ad agosto 2018, per inasprire le pene riguardo al furto di animali domestici ha già raccolto oltre 20mila firme.

La speranza è che questa petizioni porti il Parlamento a discutere di questa problematica. Un animale domestico è come un membro della famiglia, è un essere senziente che prova dolore e sentimenti. Dal danno morale, al danno affettico, la legge deve adeguarsi al ruolo sempre più importante degli animali nella vita delle persone.

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furto con scasso

Furti di cani in Italia

Secondo i dati raccolti dall’Associazione Italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) anche in Italia sarebbero aumentati negli ultimi anni i furti dei cani. Oltre 32mila cani rubati nel 2016. Per lo più si tratta di cani di razza e di moda, esemplari di piccola taglia anche costosi. Dal fenomeno del dognapping ovvero il rapimento di un animali domestico per richiedere un riscatto economico al traffico illegale. Alcune associazioni infatti evidenziarono il collegamento dei furti dei cani di razza portati nei paesi dell’est per destinarli alla riproduzione in allevamenti illegali come in Bulgaria.

Furti dei cani non censiti dalla polizia

La problematica sollevata da Sampa in Inghilterra, riguarda iin realtà anche il belpaese. Infatti, lo sportello dei diritti degli animali, nel 2016, ricordava che “il furto di animali non rientra fra i reati censiti nella banca dati delle Forze di Polizia, come invece accade per le automobili”. Per cui, denunciò lo sportello dei diritti, anche se esistono dei riscontri cartacei delle denunce presso i vari comandi, questi non vengono inseriti in un sistema banca dati comune che possa elaborare un preciso dato statistico.

C.D.

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