Svolta della Francia su pratiche dolorose agli animali
Il tema del benessere degli animali è da diversi anni al centro di importanti riflessioni e azioni politiche, mirata alla tutela degli animali in diversi settori. Che sia per gli animali domestici che per gli animali da reddito negli allevamenti, nei trasporti di animali vivi e nelle pratiche di macellazione.
Diverse indagini delle associazioni animaliste, tra le quali le agguerrite L214 in Francia o Animal Equality, hanno portato alla luce le violenze e le crudeltà di cui sono vittime ogni giorno milioni di animali nel settore degli allevamenti per la catena alimentare.
Dai pulcini maschi triturati vivi, negli allevamenti delle galline ovaiole, per separare i maschi che non possono riprodurre, alla macellazione di mucche gravide, con la rimozione di feti e vitelli che respirano, gettati nella spazzatura, all’insostenibilità degli allevamenti in gabbia, passando per la violenza quotidiana subita dai dipendenti delle aziende, indifferenti al dolore degli animali.
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A questo scenario sconfortante si aggiungono numerose altre pratiche crudeli perpetrate all’interno degli allevamenti, più volte denunciate: quali castrazioni senza anestesia, applicata per prevenire l’ “odore di verro”, taglio della coda, sgozzamenti, polli geneticamente modificati per crescere velocemente, fino alla produzione del foie gras con l’ingozzamento delle oche.
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Condotte degli allevamenti intensivi che sono inammissibili da un punto di vista etico e morale.
Per ovviare al dolore inflitto agli animali, alcune ricerche sono mirato addirittura da un punto di vista genetico a rimuovere la percezione del dolore negli animali. Un fatto eclatante emerso da uno studio sulla “Desensibilizzazione genetica: animali modificati geneticamente per non soffrire” che non ha avuto la giusta risonanza. Eppure, non dovrebbe passare inosservato né tanto meno lasciare indifferenti.
Al di là della ricerca scientifica che vuole ovviare al problema, creando animali ibridi, molti governi stanno affrontando seriamente il problema del benessere degli animali negli allevamenti e le loro tutele.
Il Governo francese ha infatti annunciato che a breve saranno introdotte nuove norme con le quali saranno messe al bando tutte le pratiche crudeli.
E’ quanto ha detto il ministro dell’agricoltura francese Didier Guillaume in conferenza stampa annunciando che saranno vietate dal 2021, la triturazione dei pulcini e la castrazione dei maialini. Entrambe saranno vietate in Francia dalla fine del 2021. E’ la svolta
Una presa di posizione che vede allineati diversi paesi, come riportato da Euronews, tra i quali Germania, Spagna e Francia che hanno annunciato di aver deciso, di istituire l’istituzione di un’etichettatura “sul benessere animale”.
Nonostante questo annuncio, le associazioni animaliste hanno espresso perplessità. L214, CIWF e Welfarm, hanno infatti sostenuto che le misure annunciate sono insufficienti. Infatti, stando alle indiscrezioni, non vi sarebbe ad esempio di divieto definitivo sulla castrazione e non sono state incluse regole per la macellazione né un piano per ridurre gli allevamenti intensivi.
La nuova norma alla luce delle critiche delle associazioni, appare come un modo per trovare il consenso degli animalisti e al contempo, assicurarsi quello degli allevatori e degli imprenditori agricoli.
Sul tema:
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C.D.
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