Foggia: il cagnolino era legato con una catena ad un albero, sotto le roventi temperature senza riparo, né acqua o cibo
Purtroppo siamo costretti a leggere della crudeltà dell’essere umano verso i nostri amici animali di continuo. Troppi i maltrattamenti subiti dai quattro zampe. Le mancanze che l’uomo ha verso di loro, accompagnate da un’elevata dose di crudeltà, rende tutto questo agghiacciante.
Situazione aggravata dalle alte temperature che incombono sul nostro Paese. Per primi ci lamentiamo del caldo non riuscendo a trovare refrigerio in nessun modo, e pretendiamo che i nostri cuccioli non ne risentano anche loro.
Sono esseri viventi, con bisogni, necessità e soprattutto con un corpicino che è sottoposto ai nostri stessi stress fisici come fame, sonno, sete, freddo e caldo. Ma, questo non è sembrato importare al proprietario ottantaseienne del cucciolo di soli 4 mesi, lasciato legato ad un tronco sotto il sole, senza viveri e senza una copertura dove trovare riparo dalle cocenti temperature.
Fortunatamente, una turista ha denunciato la situazione e grazie all’intervento dei Carabinieri della Stazione di Monte Sant’Angelo, Foggia, il cagnolino ora è libero e pronto per far parte di una famiglia che lo proteggerà dai mali di questo mondo.
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Cagnolino salvato grazie all’intervento dei Carabinieri
A seguito di una segnalazione da parte di una turista, i Carabinieri della Stazione di Monte Sant’Angelo, Foggia, sono intervenuti per accertarsi delle condizioni dell’animale. Al loro arrivo la situazione era orribile. Il cucciolo, un meticcio di appena 4 mesi, era legato ad un tronco, sotto al sole, senza riparo dal caldo del giorno o dal freddo della notte, con la ciotola dell’acqua sporca di fango e quella del cibo vuota.
Le sue condizioni di salute erano evidentemente critiche, essendo l’animale allo stremo delle sue forze. Ricoperto di mosche su tutto il corpo che al tatto riportava una temperatura elevata per il caldo e il pelo infestato da dei parassiti, è risultato molto buono quando i Carabinieri hanno cercato di avvicinarlo per liberarlo e soprattutto fornirgli un primo soccorso.
Non riusciva a camminare e al solo sfiorarlo emetteva guaiti di dolore. Immediatamente è stato chiamato un veterinario per accertarsi delle sue condizioni e fare tutto il possibile per farlo rimettere in forze. Lo sguardo triste e rassegnato dell’animale, ha accompagnato tutto il il processo di salvataggio.
Argo, così chiamato dai Carabinieri, è stato affidato, insieme ad un altro cane trovato all’interno della proprietà, all’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, di Manfredonia con la speranza che un’amorevole famiglia li adotti al più presto per far si che l’orrore vissuto nei suoi primi mesi di vita venga cancellato e sostituito solo da nuovi bellissimi ricordi.
Il proprietario, convocato sul posto, un ottantaseienne del luogo, è stato denunciato per maltrattamento di animali. E’ doveroso ricordare che il maltrattamento di animali è un reato punito dalla legge.
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F.D.M