Piccolo uccellino finito in una trappola messa dai bracconieri rischia la vita: il salvataggio del volatile in un video emozionante.
Trappole disseminate per tutta l’isola di Cipro. È questo ciò che accade tutti gli anni durante la stagione migratoria degli uccelli nello Stato insulare del Mediterraneo orientale. In questa isola i bracconieri riempiono rami e alberi di trappole per catturare gli uccelli migratori che fanno tappa a Cipro durante il loro viaggio verso l’Africa. I piccoli volatili rimangono intrappolati nelle sostanze collose che ricoprono gli alberi e lì rimangono fino all’arrivo dei bracconieri, che li cacciano per la loro carne. E questo sarebbe accaduto anche all’uccellino mostrato in un video condiviso sui social network se non fosse stato salvato da una donna.
Le immagini del salvataggio sono state diffuse dalla donna che ha salvato l’uccellino. Zoe, questo il nome della soccorritrice, è impegnata nella difesa dell’ambiente e degli animali ed è un’amante della natura e degli uccelli. Sul suo profilo Instagram (all’account social @z keeping91), si legge infatti che è «Environmental & Animal welfare advocate Bird nerd & animal lover».
Zoe appartiene a una delle associazioni di volontari che a Cipro si adoperano per contrastare il bracconaggio e proteggere gli uccelli. Su tutti gli alberi dell’isola i bracconieri collocano delle trappole chiamate limesticks o calcaretti, per catturare l’avifauna selvatica. I calcaretti sono bacchette di vischio fatte con il succo di prugna siriana (una sostanza particolarmente appiccicosa), combinato con miele e altri conservanti che creano una colla utilizzata per rivestire i bastoncini e i rami degli alberi.
La colla blocca zampe, ali e il capo degli uccelli che vi si poggiano per riposare durante la migrazione. I limesticks sono posizionati accanto a richiami acustici per attirare gli uccelli affaticati dal viaggio migratorio. Ogni tentativo di fuga da parte dell’uccellino non fa che peggiorare la situazione, condannandolo a morire di stenti dopo ore in trappola o a essere brutalmente ucciso dai bracconieri e mangiato. I limesticks sono diffusi a Cipro e ogni anno catturano in media più di sessanta specie differenti di uccelli, più della metà delle quali a rischio di estinzione in Europa.
Questa sarebbe stata la stessa sorte dell’uccellino salvato da Zoe. Il volatile è un esemplare femmina di capinera (nome scientifico secondo la classificazione tassonomica di Sylvia atricapilla). Rimasta immobilizzata su un rametto ricoperto dalla sostanza collosa, la piccola sarebbe morta se non fosse intervenuta la volontaria dell’associazione Committee Against Bird Slaughter (CABS). La CABS è una delle pochissime organizzazioni di beneficienza anti bracconaggio che salvano gli uccelli dalle trappole dei bracconieri, tutelando le specie di uccelli soprattutto durante il periodo della migrazione. Il video condiviso su Instagram mostra il salvataggio della capinera. La soccorritrice procede a liberare delicatamente l’uccellino partendo dalle zampette, per poi rimuovere la colla dalle ali e dal piumaggio. Dopo aver pulito la capinera dalla sostanza appiccicosa, la donna la lascia volare libera perché prosegue il suo viaggio verso l’Africa.
Non è inusuale che gli uccellini rimangano attaccati alle ringhiere di ferro che congelano per le basse temperature, come dimostra un video condiviso sui social che mostra il salvataggio di un uccellino attaccato a una ringhiera con le zampe congelate. Ai pericoli naturali, si aggiungono quelli di cui è diretto responsabile l’essere umano. Secondo le ultime ricerche apparse su una pubblicazione scientifica statunitense, la «Science Advances», il pianeta Terra «potrebbe perdere più di un decimo delle sue specie vegetali e animali entro la fine del secolo». Gli scienziati affermano infatti che una specie su dieci si estinguerà a causa dell’antropizzazione e dei cambiamenti climatici nei prossimi decenni.
La biodiversità è a rischio e nella lista rossa delle specie in via di estinzione si allunga ogni anno. Fortunatamente, però, diverse sono le associazioni che si occupano di salvaguardare le specie animali, come la Search for Lost Birds. Tra gli uccelli più cercati da questa organizzazione e inseriti ormai tra le specie estinte vi era anche la Dusky Tetraka, un uccellino canoro del Madagascar, almeno fino al ritrovamento di alcuni esemplari avvenuto lo scorso anno.
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Anche un piccolo pappagallino originario dell’Australia è annoverato tra le specie in via di estinzione, come dimostrano recenti studi scientifici.
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Purtroppo anche per la specie delle capinere il futuro è alquanto incerto. Perché il bracconaggio possa finalmente scomparire è necessaria la diffusione di una coscienza civica, che purtroppo ad oggi sembra essere presente in un numero sempre minore di esseri umani. (di Elisabetta Guglielmi)
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