Filma la vita degli animali selvatici che utilizzano un ponte naturale

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By lotta75

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Il passaggio e la vita degli animali selvatici sul ponte naturale di un torrente. Le riprese emozionanti

fauna selvatica osservazione
Screen shot video Bob’s Pennsylvania Wildlife Camera

Nel brulicare assordante della vita di tutti i giorni, tra impegni di lavoro, della famiglia e il brusio continuo del televisore, si tende a dimenticare il mondo circostante. Tutto attorno, la natura e le sue specie selvatiche proseguono silenziose il loro corso attraverso le stagioni. L’osservazione è un privilegio di pochi appassionati o addetti ai lavori che operano nella tutela e nella conservazione delle specie e dell’ecosistema.

Con i moderni mezzi tecnologici è stato possibile documentare un universo meraviglioso e pieno di magia, entrando nella vita di molti animali, nel gioco della sopravvivenza o nell’intimità delle loro azioni. La passione per l’osservazione è antica. In “Memorie di un cacciatore”, lo scrittore Ivan Sergeevic Turgenev ha donato una straordinaria descrizione della natura. Non è il cacciatore che con il suo cane va in cerca di prede; un uomo che in realtà nel suo pellegrinaggio è alla ricerca di un silenzio interiore e si abbandona alla contemplazione e all’osservazione della natura.

Contatto con la natura

Per la massa è ormai diventato difficile distinguere il cinguettio degli uccelli, il modo in cui tra le specie cambia il loro canto e il modo di vocalizzare; è facile scambiare il richiamo di un’istrice con l’urlo di una strega, il canto d’amore di una volpe con quello di una creatura fantastica che si perde nella lontananza dei tempi e dello spazio così come il grufolare dei cuccioli di cinghiale con quello di mandrie di gatti in pieno isterismo. Il richiamo di un gufo, di una civetta o di un barbagianni al quale fa eco di giorno lo strillo di un rapace che sia un falco o una poiana.

Molti animali selvatici sono ormai a rischio estinzione e di fronte alla riduzione dell’habitat e della presenza dell’uomo tendono a nascondersi. Gli avvistamenti sono sempre più rari. Richiedono pazienza, tempo e rispetto. Virtù che ormai sono scomparse dal bagaglio umano attuale che richiede competitività, efficienza, sfruttamento dello spazio, utilità e velocizzazione dei processi.

La natura non è così. Alcuni progetti condotti da esperti hanno documentato il regno animale nel quotidiano. Grazie alle telecamere disposte in luoghi di passaggio e a un lavoro che richiede mesi se non anni, sono state mostrate immagine preziose della vita nei boschi e nelle foreste. Tra questi, il progetto intitolato “Forestbeat” ad opera di due fotografi Bruno D’Amicis e Umberto Esposito condotto in collaborazione con il Parco nazionale con il quale per ben 365 giorni, un anno intero, è stato filmato lo stesso albero, attraverso le quattro stagioni: Primavera, estate, autunno, inverno. Il risultato del progetto un faggio attraverso 365 giorni ha donato la poesia della vita nelle foreste dell’Abruzzo.

Non si tratta di luoghi che appartengono a una dimensione mitologica. Si potrebbe dire che si tratta del “bosco della porta accanto” che nessuno ha più tempo di ascoltare.

Il passaggio degli animali selvatici

In quel regno, la vita scorre in maniera discreta. Un mondo affascinante dove si può ammirare il modo in cui gli animali sfruttano lo spazio, si organizzano durante le stagioni o improvvisano davanti alla piena di un torrente. Il lavoro di Robert Bush un appassionato della natura è pubblicato sul gruppo Facebook Bob’s Pennsylvania Wildlife Camera. Bush si è dedicato alla sua passione di fotografare la natura. Tra gli ultimi progetti, ha disposto una telecamera in prossimità di un ponte naturale: il tronco di un albero caduto sopra a un torrente che funge da passaggio. Bush per oltre un anno ha filmato la vita che ruota attorno a quel passaggio, riprendendo le diverse specie di animali che usufruiscono e sfruttano di quel passaggio.

Il risultato è affascinante ed emozionante. Documenta una varietà straordinaria di animali che orbitano nel luogo e come ogni specie sfrutta a modo proprio quel passaggio: cervi, scoiattoli, topolini, linci, castori, un orso maldestro, mamma orsa con i suoi cuccioli, anatre, quaglie, aironi, procioni, lupi o coyote. Pulcini in fase di svezzamento che corrono dietro alla madre, felini in cerca di una preda. Anatre che trovano un luogo di riposo dove riscaldarsi al sole. Lo scoiattolo o la lince che di fronte alla piena del torrente percorrono a metà il ponte naturale per poi effettuare un balzo per raggiungere l’altra riva. Alcuni esemplari si sono accorti della telecamera, altre specie invece appaiono sulle sfondo e sembrano mimetizzarsi con la natura circostante.

Una finestra o un ponte sulla natura sul quale vale la pena soffermarsi per qualche istante.

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C.D.

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