Ancora blitz contro la Festa del sacrificio: sequestrato un macello clandestino a Palermo, un video della polizia documenta l’orrore.
Ancora sequestri di animali che vengono macellati clandestinamente, in occasione della rituale festa del sacrificio dei fedeli musulmani. Questa è una tradizione che nei giorni del cosiddetto Eid al-Adha comporta il sacrificio di un ovino, un caprino, un bovino o un camelide. Una ricorrenza con la quale viene ricordata il sacrificio di Abramo, quello nel quale ha sgozzato un montone al posto del figlio Ismaele. Secondo i dati diffusi quest’anno, almeno 200mila sono gli animali sacrificati, di questi solitamente un terzo tramite “sgozzamenti fai-da-te”.
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Legato a questa ricorrenza sarebbe appunto il sequestro di un rudere nel palermitano, dove venivano macellati clandestinamente animali. Gli agenti del commissariato Oreto-Stazione sono intervenuti all’interno di una vasta area rurale di via Maria Messina che sovrasta Falsomiele. Questo il loro rapporto: “All’interno di gabbie fatiscenti erano custoditi tre suini, cinque pecore, 40 galline, un cavallo e una mucca. Gli esiti del sopralluogo hanno portato alla luce l’attività di macellazione, già parzialmente avvenuta, di una capra, la cui carcassa bruciata era appesa ad un gancio. L’animale, un esemplare raro di capra girgentana, era stato quasi del tutto sezionato e le varie parti poste in un contenitore infestato da insetti”.
Si era fatto carico della macellazione un 43enne palermitano con precedenti penali, che si trovava sul posto insieme a tre ghanesi. Sostiene la questura: “Il palermitano avrebbe dovuto regalare loro la capra sgozzata, sviscerata e prima ancora affumicata, in previsione della festa islamica del sacrificio. Le fasi dell’affumicatura e della sgozzatura sono state riprese dai ghanesi i cellulari, in modo da rendere tangibile agli altri consumatori e destinatari della carne di capra, che la macellazione era avvenuta secondo i canoni previsti dalla religione islamica”.
Giunti sul posto personale del gabinetto regionale di polizia scientifica e dell’Asp per gli adempimenti di sua competenza. Sia l’area – uno spazio di circa mille metri quadrati – che gli animali e il materiale presenti sono stati sequestrati. La polizia afferma: “Gli animali sequestrati – ritenuti in condizioni di salute accettabili, seppur in precario stato igienico-sanitario – sono da trattenere comunque in quarantena”. Denunciato anche il titolare del macello clandestino “per l’inosservanza sulla corretta identificazione degli animali, carenze igienico-sanitarie ed irregolarità dei criteri di protezione negli allevamenti”.
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