Fenicotteri rosa in riva al mare: le meravigliose immagini in uno scenario suggestivo (FOTO)

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By Elisabetta Guglielmi

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L’avvistamento sulla spiaggia di Sabaudia, vicino a Torre Paola, di alcuni fenicotteri rosa: il suggestivo scatto fotografico in riva al mare.

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Fenicottero sulla spiaggia di Sabaudia, sulla sinistra si erge Torre Paola sul promontorio del Circeo (Screenshot Facebook – Ciak Sabaudia, foto di Giovanna Repetto)

È una giornata di fine estate sulle spiagge di Sabaudia. A metà settembre, ormai, le vacanze sono finite, le rive del mare si iniziano a spopolare e una placida quiete pervade il paesaggio. Quest’anno la bellezza del suggestivo scenario è arricchita da una sorpresa meravigliosa. Chi ha avuto la fortuna di passeggiare sulle solitarie sponde dell’acqua si è trovato infatti di fronte a uno spettacolo del tutto inaspettato: l’avvistamento di un fenicottero rosa. Ad essere così fortunata è stata una donna, Giovanna Repetto, che lo scorso 18 settembre ha immortalato in uno scatto fotografico un fenicottero che si aggirava tranquillo affondando le sue lunghe zampe sottili nella soffice sabbia.

Tornano i fenicotteri rosa: avvistati mentre passeggiano sulla spiaggia al mare

fenicotteri rosa lago Sabaudia
Fenicotteri rosa (Foto di Jakub Petrymusz da Pixabay)

I fenicotteri rosa (noti come Phoenicopterus secondo la classificazione di Carl Nilsson Linnaeus del 1758) sono un genere di uccelli della famiglia Phoenicopteridae, il cui nome deriva dal greco antico (phoinikópteros) e significa «dalle piume color porpora» in riferimento al piumaggio di colore rosa scuro. I fenicotteri si nutrono filtrando cianobatteri, crostacei e molluschi attraverso il becco dalla forma ricurva, con il quale separarono fango e silice dal cibo che consumano. Il loro piumaggio nella fase adulta è di un colore che va dal rosa chiaro al rosso vermiglio, dovuto al carotene presente nel cibo. Sono uccelli migratori che nei loro lunghi viaggi fanno sosta in diversi continenti, dall’Europa all’Africa per arrivare fino in Asia.

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Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di fenicotteri è stato avvistato nei pressi dei laghi costieri laziali, in particolare nella zona di Sabaudia. Il parco nazionale del Circeo si trova, infatti, in un’area geografica coincidente con le principali rotte migratorie tra Africa ed Europa e rappresenta un rifugio ideale per oltre 312 specie di uccelli, di cui ben 260 acquatici, tra i quali si annoverano proprio i fenicotteri. I quattro laghi d’acqua salmastra della zona (chiamati Paola, Caprolace, Monaci e Fogliano), collegati al mare da canali artificiali e caratterizzati da acqua poco profonda e di salinità variabile, sono aree umide ricche di biodiversità e fondamentali per la sopravvivenza umana; rivestono il ruolo di serbatoi naturali di carbonio, contrastando il cambiamento climatico, depurando le acque e proteggendo dalle inondazioni. Questi laghi formano il complesso palustre più importante di Italia e sono stati designati dall’Unione europea “Zona Umida di Interesse Internazionale” ai sensi della Convenzione di Ramsar (Iran, 1971), nonché riserva della biosfera dall’Unesco.

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Vedere i fenicotteri in prossimità degli specchi d’acqua di Caprolace, Monaci, Paola o Fogliano è quindi diventato sempre più comune. Avvistare invece il meraviglioso piumaggio color rosa di questi uccelli nei pressi di una spiaggia di mare è un evento estremamente raro. Per questo la foto scattata da Giovanna Repetto e condivisa sul profilo Facebook di @Ciak Sabaudia è particolarmente suggestiva: lo scatto mostra il fenicottero mentre osserva la distesa del mare di fronte a lui. Alla sua sinistra è visibile nella foto la torre medievale costiera posta sul Promontorio del Circeo e denominata Torre Paola, situata in un punto strategico a custodia della foce del canale emissario del Lago di Paola e facente parte in origine di un sistema difensivo di sei torri. Purtroppo la speranza che in futuro episodi come quello del fenicottero della foto siano sempre più diffusi è minacciata dall’inquinamento delle acque e dal cambiamento climatico che prosciuga le zone umide. Secondo il report Unprecedented dell’Onu, dal 1700 al 2000 il Pianeta ha perso più dell’85% di zone umide (66% in Italia), che scompaiono con una velocità ancora maggiore rispetto alle foreste, determinando un declino della biodiversità. Solo rispettando il nostro Pianeta potremmo far sì che la natura continui a stupirci e continui a regalarci emozionanti sorprese. (di Elisabetta Guglielmi)

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