C.D.
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Le conseguenze del tour di Jovanotti sugli animali e l’ambiente
Una cronaca annunciata. Le ripercussioni della tournée di Jovanotti, “Jova Beach tour” lungo la penisola che ha toccato ben 17 spiagge italiane erano state in parte annunciate da numerosi esperti a ridosso del tour. Molte le polemiche che hanno accompagnato i concerti di Jovanotti per le location individuate dall’organizzazione delicate da un punto di vista ambientale e faunistico.
Tra gli esemplari di Frattino, specie minacciata, i nidi di tartaruga Carretta Carretta fino ad altre specie ospitate in alcune aree marine protette. Si sono registrati sequestri di aree e a Vasto, la tappa del concerto è stata annullata grazie all’intervento di diversi specialisti che hanno segnalato delle problematiche nelle aree individuate.
Sospesa tappa Jovabeach a Vasto: non c’è sicurezza per il concerto di Jovanotti
Alla fine del tour estivo, si fanno i conti con i danni registrati e provocati dall’organizzazione. In ultimo il dramma dei fenicotteri rosa disorientati sulle spiagge della Romagna e delle Marche nonché splendidi alberi di tamarici tagliati per far spazio alle impalcature.
Una situazione che preoccupa gli esperti in quanto la tappa di Vasto, annullata è stata spostata il 7 settembre a Montesilvano.
Dopo le diverse denunce di Augusto De Sanctis, arriva anche il commento di Menotti Passarella, noto birdwatcher internazionale, che in una intervista a Il Resto del Carlino, afferma senza mezzi termini che i fenicotteri sono stati disorientati dai decibel del concerto di Jovanotti a Lido degli Estensi. Passarella esprime pertanto preoccupazione per Montesilvano dove sono presenti colonie di fenicotteri.
“Anche se provarlo non sarà possibile”. Ammette l’esperto, spiegando che “sospetto che quei fenicotteri – tutti giovani nati quest’anno, come evidente dal piumaggio – facessero parte di uno stesso gruppo messo in fuga dai decibel sprigionati dal concerto di Jovanotti a Lido degli Estensi. Da queste parti sono soliti spostarsi tra le paludi di Comacchio e il delta del Po. Un tragitto che percorrono abitualmente per andare a nutrirsi nelle ore notturne, quando sono meno disturbati, ma durante il quale, il 20 agosto, possono essere stati assaliti dal rumore proveniente dal concerto”.
“Una volta in mare avrebbero fatto rotta verso sud, perdendo lungo il percorso gli esemplari più stremati. Non a caso sono arrivati sulle spiagge della costa proprio la mattina del 21 agosto: a Numana, Pesaro, Cesano, Falconara. In Romagna passeggiavano sulle spiagge spaesati. I fenicotteri vivono in gruppi il cui comune denominatore è l’età: per questo non credo all’intossicazione alimentare, che invece avrebbe colpito esemplari anche adulti. Il fenicottero rosa è molto esigente, più fragile di quanto i numeri raggiunti dalle sue colonie lascino pensare. Ci manca la prova che quei fenicotteri siano stati messi in fuga dal rumore, in quanto nessuno di loro era dotato di anelli di riconoscimento. Una leggerezza non da poco: il territorio del parco del Delta del Po è il loro sito principale qui, e gli studi passano da questi accorgimenti. Il silenzio totale dell’Ente parco delude molto. Per quanto il concerto sia avvenuto fuori dall’area protetta, era evidente a chiunque che le onde sonore sarebbero arrivate anche lì”.
Quello che hanno denunciato gli esperti è come molte zone siano state individuate in aree naturalistiche che erano destinate alla rinaturalizzazione. Lo scandalo è che la tournée sia stata sostenuta dallo stesso WWF che avrebbe contribuito e collaborato nell’individuare le aree.
Passarella ricorda le specie protette, migratorie come i Fratini, oppure i gabbiani, il gabbiano Nordico, quello Zafferano nonché il gabbiano Corallino e quello Rosa esposti non solo alla folla, ma anche ai decibel e ai lavori antecedenti nonché successivi per creare l’area del concerto.
Il WWF ha dato pieno appoggio al tour con il quale il cantante ha voluto anche sensibilizzare sul problema della plastica in mare.
Dura la condanna di Passerella: “Si tratta troppo spesso di propaganda e marketing, senza un’attenzione vera e un controllo preciso della zona adatta a questo tipo di manifestazioni, a ridosso delle dune esiste da anni una colonia felina e anche questa va salvaguardata”.
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C.D.
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