Un fattorino vede uno strano biglietto sulla porta di casa: appena lo legge da vicino si mobilita per l’adozione di un cane.
Siamo chiamati a far del bene, senza aspettarci nulla in cambio. Una volta appresa questa regola il mondo intorno a noi cambia. Sembra una regola da “buonisti” o “pietismi”, ma non lo è affatto. Anzi tutt’altro: provare per credere.
Ed è ciò che è successo a un fattorino che, in Scozia, consegna da tantissimi anni per l’azienda Iceland. Un lavoro che lo porta a consegnare prodotti alimentari. Un’azienda con ben 900 negozi in tutto il Regno Unito.
E quando si consegna, dall’altra parte della porta può esserci sia un essere umano, sia un animale, sia entrambi di loro. Si instaura un rapporto, un’amicizia o un cordiale scambio di parole, finché non si decide di aiutare qualcuno nel momento del bisogno più estremo.
Stava facendo il suo solito giro, quello di lavoro. Quando è arrivato davanti la porta di un cliente che conosceva da ben 6 anni. Ma dinanzi al “muro” si è trovato, spiattellato davanti agli occhi, un biglietto con su scritto: “Cerco un piccolo cane da compagnia. Ho perso il mio Jack Russell dopo tanto tempo a causa di un tumore”.
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Un biglietto davvero toccante. il fattorino, di nome David MacLeod, ha consegnato il cibo e come se niente fosse è andato via. Una volta girato l’angolo, però, aveva con sé un oggetto davvero prezioso: la foto del biglietto, scattata pochi minuti prima che l’anziano signore aprisse la porta di casa.
Una volta andato via ha postato la foto su profilo di Facebook, chiedendo un aiuto a tutti coloro che volevano dare un contributo, umano, nel far sì che il signore potesse adottare un nuovo cucciolo di cane o un quattro zampe adulto, purché qualche animale tornasse a fargli compagnia.
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Il ragazzo ha contattato anche alcuni rifugi di zona, ed è in uno di questi, il Give A Dog A Bone, che ha trovato risposta. Subito si è attivato per rintracciare il signore e dirgli della straordinaria opportunità. A quel punto, però, ha fatto un altro gesto a dir poco grandioso. Si è “tolto di mezzo” e ha dichiarato che: “Sarà il rifugio, insieme all’uomo stesso, a decidere quale cane dare in adozione”.
Un semplice biglietto ha azionato la “macchina emotiva” di un semplice uomo che passava da quelle parti, per lavoro, da tanti anni. E ha fatto sì che l’uomo, nel silenzio e nella calma più assoluta, potesse ritrovare la compagnia di un altro cagnolino.
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