E’ finito a giudizio l’allevatore della Tuscia accusato di maltrattamenti di animali e di esercizio abusivo della professione veterinaria. L’individuo in questione somministrava a pecore ed agnelli farmaci prodotti in Romania ma vietati in Italia perché considerati pericolosi per la loro salute.
In più sarebbe concreto il rischio di contagio per l’uomo nel caso in cui le carni degli animali avrebbero potuto conservare delle tracce dei farmaci incriminati. Il fatto risale al 2013, con i Carabinieri che sequestrarono una quindicina di prodotti quali antiparassitari ed antibiotici all’interno di una azienda oltre a tre tonnellate di latte crudo.
La prescrizione dei farmaci avveniva anche senza alcuna prescrizione da parte di un veterinario, con grande rischio sia degli animali che delle persone che successivamente avrebbero consumato la loro carne. Un cliente dell’imputato esclude però quest’ultima ipotesi, sostenendo che tutti gli animali vengono sottoposti da sempre a delle rigorose tracciature e sostenendo che mai sono emerse delle irregolarità”.
Irregolarità che vengono fuori a iosa invece nella ormai famosa e famigerata vicenda degli allevamenti di suini in Francia: è scoppiato un nuovo scandalo a riguardo.
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