Un personaggio amatissimo da tutti. Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Fabrizio Frizzi che si sono tenuti alla Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo a Roma. Ricordi e tanta tristezza ai quali si contrappone la polemica degli animalisti.
Infatti, sui social è stato ricordato che Frizzi ha presentato le serate di Telethon. Un’associazione contestata da anni per la sperimentazione animale.
Il volto noto del piccolo schermo per molti animalisti sarebbe stato complice di Telethon, prestando la sua immagine all’associazione. Tra i commenti, molti utenti hanno criticato Frizzi. “Grazie per aver contribuito alla sofferenza atroce che hanno continuato a vivere gli animali da laboratorio”, commenta un utente. “Non posso provare compassione per chi ha condotto Telethon. Esiste il karma!”, scrive un altro animalista. Infine la condanna sarcastica: “Telethon che sostenevi non ti ha salvato. Animali negli stabulari che patiscono senza motivo e che tu promuovevi”.
Ovviamente i commenti degli animalisti non sono passati inosservati. In rete si è sollevato un polverone mediatico dal quale gli animalisti appaiono come degli orchi cattivi. In difesa di Frizzi c’è chi denuncia l’incoerenza di chi difende gli animali.
Paladini del rispetto per la vita accusati a loro volto di gioire della morte di una persona.
Il solito batti becco scaturito da estremismi che non sentono ragioni. A volte, questo tipo di polemica provoca l’effetto contrario.
Eppure, Frizzi è stato un precursore nel raccontare i sentimenti delle persone. Nel 2007 aveva condotto ben due serate di “Mi fido di te”. Il programma è riservato ad indagare il rapporto tra i cani e i loro padroni con ospiti vip d’eccezione. Frizzi ricordò come i cani erano entrati nella vita delle famiglie italiane. All’epoca, sottolineò il noto conduttore “12 milioni di famiglie hanno un animale e la maggior parte sono cani”. Una tendenza anticipata da chi sapeva fare il proprio mestiere.
“Chi ama i cani sa cosa voglia dire averli accanto. Io da bambino avevo un boxer che è un pilastro dei miei ricordi. Sarà un programma di sentimenti, non di giochi”, dichiarò Frizzi.
Telethon potrebbe essere una macchia nera sulla carriera di Frizzi. Ma offendere, non risolve di certo le cose. La rivoluzione, quella antispecista, dovrebbe proprio iniziare dagli esempi e dalla compassione. Solo in questo modo, forse, l’opinione pubblica potrà capire la sofferenza degli animali utilizzati nella sperimentazione.
C.D.
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