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Fabriano: aquila trovata ferita. Bracconieri sotto accusa

(Pixabay)

Nei giorni scorsi, un esemplare maschio di aquila reale è stato recuperato tra le campagne intorno a Fabriano, ferito alla testa e all’occhio da un proiettile di arma da fuoco. Il recupero è stato effettuato dai volontari dell’Enpa in territorio della frazione fabrianese di Albacina, al confine con il Parco Frasassi-Gola della Rossa. L’aquila reale sembra ora essere in costante miglioramento.

Sulla vicenda è intervenuto  Jacopo Angelini presidente regionale del WWF: “Ci costituiremo parte civile in un eventuale processo”, ha detto. Poi ha aggiunto: “A chi fornirà informazioni utili per trovare il colpevole pensiamo di dare una ricompensa economica. Questo grave atto di bracconaggio deve essere represso e se il colpevole verrà trovato merita una dura condanna”.

Accusa ancora Jacopo Angelini: “Dopo gli incendi di questa estate ai parchi San Bartolo e Conero, questo è l’ennesimo attacco alla biodiversità delle aree protette della nostra regione. La coppia di aquila reale del parco Gola della Rossa e di Frasassi è l’unica della provincia di Ancona”. Si tratta di esemplari rari e preziosi “per gli equilibri degli ecosistemi appenninici”.

La rapacità delle aquile

La rapacità delle aquile è molto nota: qualche tempo fa, vi abbiamo parlato dell’aggressione a un piccolo bichon di 12 anni, avvenuta in Canada. Secondo le indiscrezioni trapelate dai media, i proprietari dell’animale erano in casa quando nella tarda serata quando ad un tratto hanno sentito un grido stridente assordante provenire dal giardino.

Nelle scorse ore, c’è stata molta paura per trentuno ibis eremita che migrano dalla Germania all’Italia guidati dall’uomo. A Merano, lo stormo ha subito infatti l’attacco di un’aquila. Preoccupazione anche per le loro guide, Anna e Corinna, costrette all’atterraggio di emergenza. Successivamente la migrazione è ripresa, ma le tappe della rotta verso sud andranno riviste. Al progetto di migrazione, chiamato Waldrappteam, partecipa il Parco Natura Viva di Bussolengo.

Gli ibis eremita, che si erano estinti a partire dal XVII secolo, hanno perso la memoria della rotta migratoria. Per tale ragione, il progetto da ormai quattro anni li “accompagna”. Partiti dal Lago di Costanza, in Germania, verso le temperature miti della Toscana, gli ibis eremita erano guidati da Anna e Corinna a bordo di ultraleggeri. A un certo punto, ecco spuntare l’aquila.

Questo però non giustifica dei vili atti dei bracconieri, che spesso per puro divertimento si accaniscono contro le aquile reali, il cui volo in cielo è qualcosa di estremamente affascinante.

GM

Gabriele

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