Al costo di circa 23mila euro la donna fa clonare il suo gatto defunto. Non tutti si sono trovati d’accordo con la sua decisione
Un gesto che ha dato molto da pensare. Un dilemma etico che ha visto pensieri contrastanti scontrarsi. Tutto ha inizio con la notizia di una donna che decide, pagando il costo di circa 23mila euro, di far clonare il suo gatto defunto.
Il dolore della perdita era troppo da sopportare e dopo averlo raccontato ad un suo amico veterinario, è arrivata la proposta da parte dell’uomo. L’animale avrebbe avuto esattamente lo stesso aspetto del precedente micino, ovviamente non lo stesso temperamento. Questo però non ha fermato la donna che ha preso la scelta che riteneva più giusta.
Rivoleva indietro il suo amico a quattro zampe, anche solo se sarebbe stato nelle sembianze. Il mondo animalista però non è d’accordo con la sua decisione e spiega il perché, secondo loro, è un business che va fermato.
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Tutto ha inizio del 2017, quando il micio Chai muore. La sua mamma umana Kelly, è distrutta e non riesce a superare la perdita dell’amato felino. In cerca di conforto parla del suo stato d’animo con un suo amico veterinario che gli propone una soluzione bizzarra, quella di far clonare l’animale. Kelly si è informata e ha preso contatti con l’agenzia ViaGen Pets, Texas.
La struttura si definisce esperta del settore e all’avanguardia sulla tecnologia riproduttiva. Sul loro sito infatti, si possono anche trovare kit per la biopsia di conservazione genetica. Era una decisone importante da prendere che ha impiegato tempo per essere ben soppesata. Quattro anni dopo, pagando circa 23mila euro, la donna fa clonare il suo gatto defunto.
La copia di Chai, viene chiamata da Kelly, Belle, che mostra felice sui suoi social, mettendola a confronto con il precedente felino. Racconta che esteticamente i due gatti siano identici, ma la personalità è completamente differente.
L’azienda aveva spiegato a Kelly che avrebbero garantito sull’aspetto esteriore ma non per quello interiore, dato che il carattere degli animali si modifica e forgia in base ai fattori esterni con i quali entra in contatto. “Fianco a fianco del clone, Belle, a sinistra, e il gatto originale, Chai, a destra” scrive la donna nel post “Chai ha circa un mese in più di Belle in queste foto“.
I commenti ricevuti dividono il web. Chi fa notare la bellezza dell’animale e chi non si ritrova proprio d’accordo: “La scienza NON PUÒ CLONARE LE ANIME“. Le polemiche non sono arrivate solo dagli utenti che hanno visionato la foto, ma anche dal mondo animalista, generando dubbi sia dal punto di vista del benessere dell’animale stesso, che dal punto di vista etico.
Anche PETA, ha detto la sua riguardo la questione, come riportato da Green Me.
PETA infatti contesta a Kelly di “pubblicizzare” un nuovo business, a discapito delle adozioni. La loro preoccupazione è che non si vada più nelle strutture per accogliere in famiglia i molti cuccioli che cercano, ma soprattutto bisognosi, di una casa.
I canili o gattili, sono pieni di animali che desiderano solo essere amati e purtroppo molte volte, sono costretti a vedere la fine dei loro giorni, chiusi in una gabbia perché nessuno si è fatto avanti per loro.
Gli enti e le associazioni contrarie alla clonazione, tengono a voler specificare che non è loro intenzione giudicare il dolore provato nella perdita dell’animale domestico, ma il riservare energie rivolte in un esperimento di laboratorio, che PETA vuole puntualizzare non ha esito certo e che provoca sofferenza, come nel caso della pecora Dolly, sopravvissuta dopo 277 animali che non ce l’hanno fatta.
Un argomento che porta con se molte implicazioni e che certamente va analizzato nel minimo dettaglio prima di decidere di compiere una scelta del genere.
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