Nel Regno Unito 100 cani al mese vengono sottoposti ad eutanasia perdendo la vita: la decisione fa discutere.
Dal febbraio 2024 il Regno Unito ha implementato il Dangerous Dogs Act, un provvedimento che vieta l’allevamento e la vendita degli American Bully XL.
La legge ha portato all’eutanasia di oltre 100 cani al mese, ma gli episodi di aggressione non sono diminuiti. Mentre i costi per la gestione dei cani sequestrati aumentano, il provvedimento evidenzia limiti e criticità che mettono in discussione la sua efficacia.
Perché l’eutanasia per questi cani?
La decisione del governo britannico nasce dalla crescente preoccupazione per il numero di aggressioni attribuite agli American Bully XL, considerati pericolosi per la loro corporatura e forza.
La normativa, entrata in vigore il 31 dicembre 2023, ha imposto sterilizzazioni obbligatorie, l’uso della museruola in pubblico e la registrazione dei cani esistenti.
Ma molti proprietari hanno preferito consegnare i loro animali per l’eutanasia in cambio di un compenso di 200 sterline.
Nonostante l’intenzione di ridurre i rischi, i numeri suggeriscono una realtà diversa. Secondo la BBC, i casi di aggressione non sono diminuiti, mentre la gestione dei cani sequestrati ha comportato un aumento esponenziale dei costi, passati da 4 a 25 milioni di sterline all’anno.
Le conseguenze non previste della normativa
La normativa ha messo sotto pressione le forze dell’ordine e i rifugi per animali, ora sovraffollati.
Molti cani sequestrati rimangono a lungo in custodia prima di essere soppressi, in attesa di confermare la loro appartenenza alla razza vietata.
Il capo della polizia, Mark Hobrough, ha sottolineato come il provvedimento abbia generato costi importanti per la formazione del personale e la gestione operativa.
Un altro problema riguarda la stima iniziale del numero di American Bully XL nel Regno Unito: da una previsione di 10.000 cani si è passati a un dato aggiornato di oltre 57.000, segno di un’inadeguata valutazione iniziale. Questo ha contribuito al sovraccarico delle strutture e a un aumento delle tensioni tra i proprietari e le autorità.
Le associazioni animaliste e la Dog Control Coalition hanno criticato il Dangerous Dogs Act, definendolo inefficace e ingiusto. Il divieto specifico per razza, secondo gli esperti, non affronta il problema alla radice: la responsabilità dei proprietari. Questi cani, infatti, sono il risultato di selezioni umane che ne hanno esaltato caratteristiche fisiche e comportamentali per scopi estetici o di status symbol.
La coalizione propone una revisione della legge che includa percorsi di formazione obbligatori per i proprietari e pene più severe per chi non gestisce adeguatamente il proprio cane. Secondo i sostenitori, educare le persone è fondamentale per prevenire aggressioni e ridurre la percezione di pericolosità legata a determinate razze.
Il caso degli American Bully XL dimostra chiaramente come i problemi non siano intrinseci agli animali, ma alle dinamiche umane.
Interventi legislativi che si limitano a eliminare i cani problematici non possono risolvere una questione che riguarda principalmente le persone.