Bambini ed equitazione: a che età possono andare a cavallo
L’equitazione è uno sport che ha molti benefici per i bambini. Tuttavia, come tutti gli sport ha anche delle controindicazioni e sotto alcuni aspetti può rivelarsi pericoloso.
Il contatto con il cavallo favorisce uno scambio e un’interazione, aumentando l’autostima. Al contempo, favorisce l’interazione sociale e lo sviluppo di alcune facoltà cognitive come ad esempio l’empatia.
I benefici dell’equitazione sono molteplici da un punto di vista psicofisico.
Benefici sul corpo
Da un punto di vista fisico, l’equitazione insegna ai bambini a prendere coscienza del proprio corpo:
Benefici sulla crescita del bambino
Approcciare i bambini agli animali è fondamentale per una loro crescita personale e per sviluppare alcune facoltà cognitive ed empatiche. Da un punto di vista psicologico l’equitazione ha molti benefici:
Trattandosi inoltre di un animale molto sensibile agli atteggiamenti e allo stato d’animo delle persone questo influisce sull’emotività dei bambini che imparano a instaurare un rapporto con il cavallo entrando in sintonia con lui e di conseguenza a gestire le proprie emozioni.
L’equitazione è un’attività sportiva ma anche educativa. Il bambino impara a relazionarsi con un animale, a prendersene cura e a responsabilizzarsi.
L’approccio al cavallo deve essere graduale. Il bambino deve dapprima conoscere l’animale, prendere contatto con il cavallo, toccandolo, accarezzandolo e dandogli da mangiare.
Una prima fase preliminare fondamentale in modo che si venga a creare un rapporto di fiducia e complicità.
Come per ogni disciplina ci sono delle tappe da seguire in base anche allo sviluppo del bambino.
E’ possibile far montare i bambini a partire dai 4-5 anni. L’approccio deve essere graduale con i pony shetland. Il bambini non ha una struttura ossea formata e neanche i riflessi o la forza adatti per gestire un cavallo di grossa taglia.
Anche se si tratta del cavallo più buono del mondo, si rischia di esporre i bambini di 4-5 anni a pericoli. Il cavallo è un animale e di conseguenza permane un fattore d’imprevidibilità.
A questa età è suggerito far approcciare i bambini al pony senza che sia un’attività agonistica che non superi la frequenza di una volta a settimana.
Rivolgersi a istruttori qualificati in grado di capire se il bambino è pronto. Questa prima fase deve essere connotata dal gioco bambino-animale attraverso il contatto.
A partire dai 6/7 anni i bambini sono in grado di cavalcare un pony non oltre 140 cm al garrese. Trattandosi di uno sport, il bambini deve essere inserito in un percorso formativo.
La frequenza può essere anche di un paio di lezioni a settimana. Oltre alle lezioni è importante che il bambini dedichi del tempo all’interazione con l’animale. Lo maneggi anche al di fuori delle lezioni, impari a prendersi cura del cavallo, a spazzolarlo e a dargli da mangiare. In questo modo, si crea un rapporto di fiducia e di rispetto con l’animale.
L’età giusta per iniziare ad andare a cavallo è 10 anni. Il bambino ha la struttura fisica adatta a montare cavalli di grandi dimensioni. Già a partire di 8 anni, il bambino può montare tutti i giorni i pony, preparandosi allo sport vero e proprio, magari cimentandosi nelle prime gare.
A 12 anni, l’equitazione può diventare un attività agonistica.
La Federazione Medico Sportiva Italiana assieme all’Istituto superiore di Sanità e altre realtà istituzionali, hanno stillato una classifica degli sport in base alla loro pericolosità. Sono stati considerati diversi criteri per i punteggi, come età, gravità e rischi d’infortuni, sollecitazioni cardio vascolari, pericoli neurologici o al tipo di allenamento. Gli sport sono così stati suddivisi in a basso rischio, medio rischio e top rischio. L’equitazione rientra proprio tra gli sport più rischiosi. In altre classifiche, viene considerato uno sport estremo.
Per questo, l’approccio al mondo dell’equitazione non deve mai essere sottovalutato soprattutto quando riguarda la sicurezza dei bambini.
L’equitazione è pertanto sconsigliata come disciplina sportiva ai bambini troppo piccoli e ai bambini con patologie alla colonna vertebrale come ernia del disco o cardiopatie.
Trattandosi di un sport per molti aspetti pericolosi, è importante garantire la sicurezza del bambino ma anche dell’animale.
C.D.
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