Gli animali vengono sfruttati in tutti i settori, da quello a fini d’intrattenimento, come nei circhi, negli allevamenti intensivi o nel settore della ricerca. Anche nella medicina come quella tradizionale cinese sfrutta gli animali come nel caso dell’estrazione della bile dagli orsi, reclusi per decenni in delle gabbie strettissime, condannati ad una non vita in condizioni di sofferenza estreme.
In questo ambito, in alcuni paesi, come Stati Uniti, Argentina e Uruguay emerge un altro fenomeno raccapricciante, quello delle industrie di estrazione del sangue delle giumente incinte per produrre l’ormone PMSG, impiegato in diversi settori, come la ricerca biologica, la produzione di diagnosi e farmaci veterinari.
Il sangue viene prelevato nella fase iniziale della gestazione delle cavalle che vengono collegate a dei macchinari terrificanti con i quali viene estratto il loro sangue, portando l’animale allo sfinimento. Nella maggior parte dei casi, questo procedimento si termina con la morte della cavalla.
Si tratta di una vera e propria tortura a grande scala messa per rispondere alla richiesta delle multinazionali dell’industria farmaceutica anche europea. Gli ormoni estratti dalle giumente vengono utilizzati anche per gli animale di allevamento, soprattutto per i maiali, in quanto induce le scrofe appena svezzate al calore per velocizzare i tempi della riproduzione.
Un sistema che dura da trent’anni nel silenzio mediatico e che perpetrata una violenza senza pari. Il prelievo porta ad uno stato di choc e all’anemia provocando il decesso dell’animale. Inoltre, le giumente vengono costantemente ingravidate tramite inseminazione artificiale e indotte all’aborto. Al termine di questo processo, le cavalle che non sopravvivono vengono destinate alla macellazione e all’industria della carne, anche riconosciuta dall’Unione Europea per il consumo umano.
La Animal Welfare Foundation ha riferito che una delle più importanti aziende dell’Uruguay, solo nel 2014 ha inviato 795 cavalle al macello.
Contro le “fattorie del sangue” è stata promossa da anni una campagna internazionale per chiedere la loro chiusura ed è stata lanciata una petizione indirizzata al Parlamento e alla Commissione europea e al Consiglio Europeo per vietare l’importazione di qualsiasi prodotto derivante da questa industria.
Recentemente, la stessa Associazione italiana animali e ambiente (Aidaa) ha pubblicato un post di denuncia riguardo a questo settore: ” AIDAA INSIEME ALLA REDAZIONE D IAGENPRESS si unisce alla denuncia di questo orrore con un’enorme mobilitazione globale. Possiamo ottenere la messa al bando di tutti i prodotti ottenuti dalla sofferenza degli animali, rendendo difficile per qualsiasi azienda ottenere profitti da simili violenze”, viene scritto in una nota.
Firma la petizione clicca Turning Horse Blood into Profits
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Leggi il rapporto completo in inglese clicca The Trade with Horse Blood and Pregnant Mare SerumGonadotropin (PMSG) in the United States, Argentina and Uruguay
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