La LAV, Lega Anti Vivisezione, scende in campo in prima linea per aiutare le tante persone con anche diversi animali al seguito che sono state colpite dalla piena del fiume Secchia, a Modena. Il fiume ha toccato i livelli più alti di sempre a causa delle intense ed abbondanti precipitazioni che stanno caratterizzando quest’ultimi giorni. Lo scorso 12 dicembre in particolare c’è stata la giornata peggiore, con una vasta zona situata nell’entroterra della città emiliana uscita del tutto disastrata da questa vicenda. Per fortuna la maggior parte degli animali ce l’ha fatta a sopravvivere, anche se altri sono morti. Si tratta nello specifico di 2 maiali, diversi conigli, 3 capre ormai abbastanza in là con l’età oltre a varie galline.
Quest’ultime tra l’altro erano state sottratte ad un allevamento dopo che erano venute alla luce dei casi di maltrattamento a loro danni. Le sedi LAV di stanza a Modena ed a Verona sono all’opera per prestare soccorso, e LAV Italia ha a sua volta messo da parte 5mila euro da destinare alla risoluzione parziale della sciagura provocata dall’esondazione del fiume Secchia. Con questi soldi si potrà mettere in sicurezza per quanto possibile le persone ed anche i loro animali, che hanno finora pagato il prezzo più grande a causa della loro limitata possibilità di movimento, dato che si trovavano tutti rinchiusi all’interno di alcuni allevamenti.
Oltre all’esondazione del fiume Secchia, c’è da registrare un’altra criticità di diverso ambito però, e che non ha causato alcuna vittima, anche se le preoccupazioni in merito sono non poche. Si tratta della presenza di alcuni lupi nel centro abitato, con degli avvistamenti già avvenuti nel comune di Entracque, in provincia di Cuneo. Si tratta di un paese di circa 800 abitanti all’interno del cui centro abitato è stato ritratto in una immagine scattata con uno smartphone proprio un lupo. L’auspicio è che qualunque sviluppo in questa situazione possa essere risolto utilizzando il buonsenso ed in modo del tutto pacifico. Una cosa simile sta avvenendo in questi giorni anche in altre zone d’Italia, in particolare in Toscana e Trentino, dove i lupi sono spinti a scendere più a valle a causa del freddo e della mancanza di cibo.
A.P.
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