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Erano nella lista dell’eutanasia in canile: task force per la loro adozione

@Bangor Humane Society

Immagini commuoventi quelle di sedici cani, salvati a pochi giorni dall’eutanasia. Un’adozione di massa promossa dall’associazione Bangor Humane Society che ha avviato un progetto di collaborazione con il Southern Pines Animal Shelter in Mississippi. Secondo quanto si apprende dai media locali, il canile nel Mississippi è sempre sovraffollato e nella zona non vi sono molte richieste di adozioni. Ecco perché, la Bangor Humane Society ha deciso di avviare un progetto di solidarietà per i cani, attraverso il quale cercherà una volta al mese di raggruppare un certo numero di persone per far adottare i pelosi a rischio soppressione in quanto negli Usa vige l’eutanasia nei canile.

La prima iniziativa è stato un successo e ben sedici cagnolini sono stati salvati dal “braccio della morte”.  L’associazione ha poi riferito che un volontario dovrebbe tornare a recuperare un diciassettesimo esemplare richiesto da una persona che non ha potuto prendere parte alla piccola trasferta. Infatti, l’organizzazione aveva radunato una cinquantina di persone e ha promosso un viaggio con un pullman speciale per portare i futuri proprietari a scegliere la loro metà pelosa. Risultato? Una serie di commoventi abbracci, scodinzolii e tanto amore.

Molte persone sono rimaste a mani vuote ma in base al progetto della Bangor Humane Society, a breve potranno accogliere un compagno a 4zampe per la vita. In base all’accordo stillato, il canile ha acconsentito ad inviare tra i 60 e gli 80 cani al mese all’associazione. Un modo per aiutare centinaia di cani che rischiano di essere soppressi.

Tra gli esemplari, vi era un adorabile cucciolo di beagle, un meticcio di 11 mese e un esemplare anziano di 12 anni. Guardando queste immagini, sembra assurdo pensare che ci sia un sistema che consente la soppressione di queste adorabili creature. Un sistema che si fonda sul recupero, la tutela degli animali e che poi sopprime dopo un determinato periodo di permanenza, indistintamente se siano cuccioli, cani adulti sani o anziani. Per questo negli Stati Uniti sono nate molte organizzazioni “no-kill” ovvero senza uccisione, che tentanto di recuperare i cani prima dei canili municipali oppure che riscattano pelosi nei canili o che promuovano le loro adozioni per evitare la loro soppressione. Non è raro infatti incappare in degli appelli strazianti su facebook, con la fotografia di un cane, il suo numero identificativo e il canile dove è stato inserito nella lista soppressione. Appelli con tanto di scritta drammatica “domani verrà soppresso” che ci lasciano intuire quanti esemplari ogni giorno vengono sottoposto all’eutanasia. Se non fosse stato per l’irresponsabilità di chi li ha abbandonati, forse, quei cani sarebbero ancora in vita a scorrazzare e giocare in un parco con altri loro simili. Cani che hanno avuto la disgrazia di scoprire il volto più crudele dell’uomo.
Per fortuna, sedici cani e molti altri possono tornare a sperare grazie alle iniziative di chi non è indifferente al loro destino.

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