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Era troppo debole per reagire: il cagnolino tremava di freddo

Un cagnolino aveva difficoltà nel chiedere aiuto ai passanti perché tremava di freddo ed era ferito: era troppo debole per reagire. 

Il sofferente cagnolino (YouTube The Penguin – Amoreaquattrozampe.it)

Una donna ha ritrovato casualmente in strada questo sofferente cagnolino. Il povero fido era immobilizzato sia dal dolore che dal freddo, e voleva chiedere aiuto ai passanti pur non riuscendo a reagire per la troppa debolezza del suo organismo. Nelle immagini che documentano la sua scoperta e il suo successivo salvataggio possiamo notare come il fido presentasse delle forti convulsioni, probabilmente a causa di un problema non visibile ad occhio nudo. Per tal ragione la donna ha messo in sicurezza il cagnolino trasportandolo in una clinica veterinaria dopo avergli somministrato – grazie all’aiuto di alcuni volontari giunti sul posto – delle medicine che potessero sedare le acute fitte di dolore.

Il cagnolino Gokupa era troppo debole per reagire: tremava di freddo ma non riusciva a chiedere aiuto

La donna ha rassicurato il cagnolino durante tutto il lungo tragitto. Trasportare il fido non è stata un’impresa semplice. I volontari dovevano fare la massima attenzione a non strattonare la piccola barella, poiché il cagnolino sembrava tremare ad ogni suo piccolo movimento. Come sospettava inizialmente la donna, oltre alle basse temperature che avevano aggravato le sue condizioni di salute, il fido era gravemente provato anche da un’importante frattura. I primi accertamenti effettuati dal suo veterinario di fiducia hanno riscontrato che il fido aveva il bacino rotto.

Il cane infreddolito (YouTube The Penguin – Amoreaquattrozampe.it)

Sappiamo già che il freddo è un grande rischio per i cani randagi, e per queso cagnolino ha significato un ulteriore ostacolo alla sua ripresa. Gli esami sul cagnolino hanno lasciato emergere, però, una verità spiazzante. Ossia, nonostante i danni provocati dal trauma del bacino e della sua prolungata esposizione alle rigide temperature in vigore all’esterno, il cagnolino mostrava di essere in perfetta salute. Nessuna carie e nessuna malattia virale.

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I veterinari hanno ritenuto opportuno tenere il fido in osservazione per 72 ore. Il suo corpo era estremamente magro ma i veterinari non hanno smesso di credere nel felice esito della riabilitazione. Il pelosetto aveva bisogno di un’assistenza 24 ore su 24, e – più tardi – 7 giorni su 7, affinché si potesse assistere a miglioramenti effettivi. I volontari, al termine delle cure, lo hanno accolto nel loro centro di accoglienza per animali e hanno scelto di chiamarlo Gokupa in attesa della sua futura adozione.

Il salvataggio del debole fido (YouTube The Penguin – Amoreaquattrozampe.it)

Per assicurarci, invece, che il nostro fido non soffra troppo il freddo gli esperti suggeriscono una lista di consigli utili e degli escamotage che potremmo adottare con il fine di proteggerlo al meglio durante la stagione invernale.

Dopo il salvataggio del cagnolino la sua umana di riferimento ha continuato a prendersi cura di lui. Inizialmente il fido, nonostante fosse scampato alla morte, non riusciva a rimanere in piedi da solo. Ma, dopo molta fisioterapia ed alcuni esercizi che potessero aiutarlo, il pelosetto ha potuto iniziare nuovamente a muoversi in perfetta autonomia, scodinzolando e mostrando alla sua mamma adottiva tutta la sua dolcezza.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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