I social network in questi ultimi anni si sono rivelati essere un contributo fondamentale per gli appelli riguardo all’abbandono dei cani, smarrimenti, ritrovamenti, per le adozioni o segnalazioni di maltrattamenti. Grazie alla rete, le notizie circolano più velocemente e raggiungono un vasto numero di persone. In questo contesto, tuttavia, non mancano notizie incomplete o bufale, per cui accade che, all’indomani di una notizia, circoli la sua smentita. E’ il caso di un cane, di razza Akita Inu, rimbalzato sulle pagine dei quotidiani lo scorso febbraio, immortalato in una triste fotografia che lo ritraeva abbandonato, legato ad un palo.
Immediato il paragone con Hachiko, la commovente storia di fedeltà del cane che, in Giappone, aspettò per dieci anni, il ritorno del padrone alla stazione.
Questo esemplare che sconvolse gli utenti era stato preso in consegna dal personale del canile comunale di Firenze. Tuttavia, vi furono delle notizie contrastanti sul caso: l’annuncio del ritrovamento del proprietario e la smentita da parte di Enrico Loretti, responsabile dell’area igiene urbana veterinaria per l’azienda sanitaria di Firenze, il quale sostenne che a distanza di tre giorni, “nessuno si era fatto ancora vivo per il cane”.
Le modalità del ritrovamento fecero pensare ad un abbandono. Infatti, lo stesso Loretti, spiegò al quotidiano Firenze today che “oltre al fatto che nessuno si sia fatto vivo, è strano che il cane non avesse nessun identificativo di riconoscimento. Noi pensiamo sia stato volontariamente abbandonato, forse per l’incapacità di gestire l’animale. Per tenerlo bisogna saperlo trattare, anche noi abbiamo faticato”.
Tuttavia, dopo qualche giorno, le dichiarazioni del dirigente sono state smentite e Loretti, nuovamente interpellato dal quotidiano locale, ammise che il caso era stato risolto e che “il cane era stato restituito a fine turno, a Pratolino”, spiegando che “la relativa informazione-quella che accennava all’abbandono, ndr- era stata registrata dopo che ci siamo sentiti, da qui l’equivoco”.
Insomma, non ci è dato sapere ulteriori notizie al riguardo, senonché tra i commenti agli articoli pubblicati da FirenzeToday, un utente di nome Bruno segnalava che era stato lui ad aver ritrovato il cane e che la versione dei fatti riportata dai media era errata. Quel che è successo realmente è difficile saperlo. Tuttavia, forse, in base alla dinamica dei fatti, la notizia potrebbe essere circolata più velocemente sui social, rispetto alle lungaggine burocratiche e potrebbe aver fatto arrivare l’annuncio al proprietario. E da lì, la notizia successiva, sempre sui social che annunciava il ritrovamento del proprietario.
In ogni caso, la fotografia di quel bel esemplare legato ad un palo, ha fatto commuovere centinaia di utenti, ripensando alla fedeltà di Hachiko, diventato un simbolo nel nostro immaginario collettivo.
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