Rimbalzata sui media del Regno Unito il caso del ritrovamento di un cane in un canale a Liverpool. Il povero esemplare di razza Staffordshire bull terrier è stato gettato nell’acqua con una corda legata al collo e ad uno zaino pieno di cemento. Il sacco era così pesante che, sottolineano i responsabili della Rscpa, società di protezione animali locale, sono stati necessarie sette persone per recuperare il povero animale, morto affogato.
Infatti, dai risultati di un’autopsia condotta al Greater Manchester Animal Hospital è emerso che il cane aveva mangiato ed era stato portato a fare una passeggiata prima di essere gettato nel canale. L’animale era in buone condizioni, con le unghie corti ed era stato ben curato. Eppure, la stessa persona che meticolosamente lo aveva fatto mangiare e poi portato a spasso, lo ha ucciso in quel modo brutale. Un’azione che ci fa capire tutto il sadismo e la follia celata nell’animo di molti individui privi di empatia e che da un momento all’altro, sono capaci di fare dei gesti orrendi, senza avere un minimo di senso di colpa. Calarsi della mente di queste persone è forse una delle peggiori sensazioni che si possano provare: il caos, la malignità, il male subdole assoluto che s’insinua nei pensieri e che porta a compiere azioni a sangue freddo senza consapevolezza né rimorsi successivi.
L’ispettore della RSPCA Helen Smith ha dichiarato ai media che “se il cane fosse morto prima ci sarebbero volute solo due persone per tirarlo fuori. Invece il cane era pesante come lo zaino”
Dall’autopsia è trapelato che il cane è morto per strangolamento a causa della corda alla quale era stato legato e dalla quale probabilmente aveva cercato di liberarsi, dimenandosi.
“Purtroppo sembra una morte sospetta per questo chiediamo la collaborazione di tutti per fornire informazioni utili a risalire al proprietario dell’animale”, scrive in una nota la Rscpa, pubblicando le immagini strazianti del ritrovamento del povero cane, lanciando un appello per individuare l’autore di questo gesto così vile.