Emergenza abbandoni in Italia: i canili sono pieni di cuccioli ma nessuno vuole adottare i piccoli quattro zampe; la situazione è preoccupante.
Emergenza canili e gattili. I rifugi per animali sono sempre più pieni. Cuccioli di cane e gatto senza famiglia sono destinati a crescere all’interno di piccoli box. Il numero di abbandoni di quattro zampe è cresciuto notevolmente negli ultimi mesi. La situazione, particolarmente critica, è stata denunciata da diverse strutture italiane. Nella città di Roma, ad esempio, è stato lanciato un appello per la presenza di migliaia di cuccioli senza casa.
«Le strutture sono sovraffollate, con le ferie è più difficile farli adottare» . Così commentano i volontari dei canili e dei gattili. A lanciare un video appello per far adottare i cuccioli è stata l’onorevole Patrizia Prestipino, prima Garante per la tutela e il benessere degli animali di Roma Capitale.
L‘onorevole Prestipino ha evidenziato come «Nell’ultimo mese è stato registrato un picco di ingressi al canile di Muratella e al gattile di Porta Portese, soprattutto cuccioli soggetti al parvovirus. Una patologia contagiosa e spesso mortale, che si trasmette con il contatto diretto o indiretto con le feci». La parvo virosi canina, conosciuta anche come gastroenterite trasmissibile, è una malattia infettiva di origine virale che colpisce principalmente i cani. Il virus responsabile della malattia è il Parvovirus Canino Tipo 2 CPV 2), un virus molto resistente nell’ambiente ed difficilmente eliminabile con detergenti e disinfettanti.
L’assessorato all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale ha messo in luce un incremento in atto delle richieste di cessione. Spesso queste richieste non hanno alcuna giustificazione logica. Per far fronte ai casi in cui, invece, la rinuncia è dovuta a mancanza di disponibilità economica, l’on. Prestipino ha comunicato che in fase di bilancio verrà proposta in consiglio comunale la possibilità di mettere a disposizione dei fondi per dei voucher, in base all’Isee, destinati alle famiglie in difficoltà per nutrire e curare gli animali domestici.
Il randagismo è un fenomeno sempre più diffuso in tutta Italia. Dopo un decennio in cui la situazione sembrava stesse migliorando, negli ultimi anni è stato registrato un notevole incremento di cani randagi, tanto che secondo alcune stime il numero degli animali che vivono in strada ammonterebbe in media a circa seicento mila esemplari, secondo i dati ricavati dai rapporti sul randagismo stilati dalle associazioni animaliste come la Lega anti vivisezione (LAV) e dall’ENPA. Per far fronte ai sempre più diffusi abbandoni di cani e gatti e al conseguente aumento di ospiti nei rifugi e di randagi in strada, le associazioni animaliste stanno promuovendo campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Se sei interessato all’argomento, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Non lasciarli: in tantissime piazze italiane manifestazioni contro gli abbandoni
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha dichiarato che nel 2023 sono stati abbandonati o ceduti in media 384 animali domestici al giorno. Per fare fronte dell’aumento del numero di animali randagi, anche su base legislativa sono state introdotte diverse leggi. La normativa di riferimento in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo è la Legge quadro n. 281 del 1991. Secondo la legge, l’iscrizione in Anagrafe canina regionale o in quella nazionale non determina l’acquisizione della proprietà del cane registrato. L’iscrizione è solo un adempimento di natura amministrativa, obbligatorio in tutta Italia per i cani.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Cambiamenti nella legge sul randagismo: cosa accade ai cani non provvisti di microchip
Purtroppo le misure prese non sono sufficienti a far fronte all’attuale situazione. (di Elisabetta Guglielmi)
E' quello giusto? In realtà si tratta di una scelta soggettiva ma anche ragionata: i…
La storia dei cimiteri per animali che ospitano non solo cani e gatti ma specie…
Perché il mio serpente non mangia i topi? Quali sono le specie che non si…