Già un mese fa la LAV aveva inoltrato un appello al Governo Gentiloni nel quale si chiedeva di annullare la stagione della caccia. La motivazione alla base di questa scelta era dettata, secondo la Lega Anti Vivisezione, dai tremendi effetti portati dagli innumerevoli incendi che hanno funestato l’intera Italia da nord a sud durante questa torrida estate. Ed il Governo avrebbe piena facoltà di procedere in questo senso. Gli animalisti hanno spiegato come la fauna del nostro Paese sia stata messa sotto eccessivo stress dalle fiamme. Fiamme deflagrate quasi spesso a causa della sciagurata opera dell’uomo. I piromani hanno dato fuoco a sterpaglie e vegetazione a volte per interesse, a volte per semplice ‘divertimento’.
Ma a pagarne le gravi conseguenze sarà l’ambiente, con flora e fauna per l’appunto messe a dura prova. Ed uno stop alle doppiette durante i mesi autunnali ed invernali nei quali solitamente è prevista l’attività venatoria non potrebbe fare altro che aiutare una improcrastinabile ripresa. Adesso anche Legambiente chiede ufficialmente al Governo ed alle Regioni di attivarsi in tal senso- Si vuole posticipare di un mese l’apertura della caccia prevista per l’inizio di settembre.
Le alte temperature, unite a settimane e settimane durante le quali non ha mai piovuto ed ai già citati incendi, hanno messo in ginocchio diverse zone d’Italia. Anche riserve e parchi non sono stati risparmiati. E parecchi animali sono anche morti. Legambiente si è rivolta al premier Gentiloni, ai ministri Galletti e Martina ed alle Regioni. In particolare Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto. Questo affinché possano fare qualcosa per aiutare l’ambiente, senza dare ascolto ad interessi di sorta legati al mondo della caccia.
In una nota si legge: “Nel ricordare come l’esercizio dell’attività venatoria sia consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, la presidente di Legambiente Rossella Muroni sottolinea come la gravità dalla situazione che ha spinto le Regioni a chiedere lo stato di calamità pesi anche sulla sopravvivenza degli animali selvatici. Legambiente chiede che Governo e Regioni deliberino il posticipo della stagione venatoria 2017/2018 disponendo il divieto dell’attività venatoria. E questo su tutto il territorio fino al 1° ottobre prossimo, attivando nel contempo un’azione forte e capillare di contrasto al bracconaggio. Fenomeno che colloca l’Italia tra i Paesi europei con il maggior impatto subito a causa di tale attività illegale”.
“La nostra è una richiesta urgente all’Amministrazione pubblica nel rispetto dell’applicazione della normativa vigente finalizzata a consentire il mantenimento di popolazioni vitali delle diverse specie animali stanziali e migratrici afferenti alla fauna selvatica, con particolare riguardo alla necessità di intervento pubblico in situazioni eccezionali che, nel caso in atto, è conseguenza del perdurare da mesi dell’assenza delle precipitazioni ed alla quale, negli ultimi tre mesi, si è aggiunta l’ulteriore calamità. Eccezionale per numero ed estensione. E causata dagli incendi di vegetazione e boschivi che ha devastato grande parte del Paese”.
A.P.
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